by Roberta Moncada | 26 Gennaio 2022 7:15
Emerge un cauto ottimismo, nonostante l’incertezza sugli scenari a breve e medio termine, dal nuovo report pubblicato da Pata (Pacific Asia Travel Association) sulle previsioni che riguardano gli arrivi di turisti internazionali nella regione dell’Asia Pacifico nel periodo 2022-2024.
Le previsioni sono pubblicate dall’associazione in collaborazione con la Hong Kong Polytechnic University su tre diversi scenari: impatto pandemico lieve, moderato e grave.
Le ultime previsioni di scenario in uno scenario di impatto lieve mostrano tassi di crescita generalmente forti per gli arrivi nelle destinazioni dell’Asia Pacifico, dopo un leggero aumento annuale del numero di arrivi dall’estero nel 2021. E anche negli scenari moderato e grave, l’anno solare 2021 dovrebbe essere il punto più basso della depressione degli arrivi, che si riprenderanno successivamente fino al 2024 con tassi di crescita annuali sostanziali.
E nonostante il forte aumento (rispetto al 2020-2021) del numero assoluto di viaggiatori, solo nello scenario mite si prevede che il volume degli arrivi internazionali supererà quello del 2019 solo nel 2024. Lo scenario medio prevede invece che gli arrivi internazionali raggiungano un volume simile a quello del 2019 entro il 2024, mentre nello scenario più pessimista si proietta un deficit di quasi il 30% entro il 2024.
In termini assoluti, il numero di arrivi internazionali previsto per il 2022 va ora da quasi 315 milioni nello scenario mite, a 229 milioni nello scenario medio, per scendere 159 milioni in quello grave.
L’Asia tornerà a dei livelli importanti, con oltre il 64% di tutti degli arrivi dell’area nel 2024, in ciascuno dei tre scenari, seguita dalle Americhe e dall’Europa.
Nel complesso, sebbene il trend delle previsioni sia generalmente positivo, rimangono molte incognite e sfide da affrontare, non ultima quella di contenere la diffusione delle varianti Delta e Omicron di Covid-19.
Come osserva il ceo di Pata, Liz Ortiguera, «si prevede che la ripresa dei viaggi internazionali verso e all’interno della regione dell’Asia Pacifico crescerà, anche se moderatamente, nei prossimi tre anni. La ripresa sarà disomogenea nelle varie sottoregioni e destinazioni e molto probabilmente rimarrà ancora volatile nei prossimi anni. Alcune singole destinazioni potrebbero avere successo, ma una rapida ripresa della regione richiede un approccio più collaborativo».
Ortiguera sottolinea poi una delle questioni più problematiche per quanto riguarda i vaccini: «I Paesi in tutta la regione hanno dato la priorità ai protocolli di salute e sicurezza per la comunità locale e i turisti in arrivo, ma l’accesso ai vaccini è ancora un problema in molte destinazioni». Aggiunge infine che «la gestione e il marketing della destinazione sono ora più critici e complessi che mai in termini di stakeholder coinvolti e messaggi chiave da trasmettere. Date queste esigenze e sfide, la collaborazione è fondamentale».
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