Un fatto grave e immotivato. È questo il duro commento di Assaeroporti, riguardo l’uscita dall’associazione delle società di gestioni aeroportuali AdR e Save, che in una nota rincara anche la dose del disappunto evidenziando come “le due società, che hanno gestito nel 2019 il 34,77% e nel 2020 il 28,56% del traffico aereo, con questa scelta si assumono una pesante responsabilità nei confronti dell’intera categoria, in un momento in cui era ed è necessaria la massima unità e determinazione per uscire dalla crisi e suscitare una maggiore consapevolezza da parte delle istituzioni sul ruolo del trasporto aereo per lo sviluppo economico, occupazionale e sociale del Paese”.
Per Assaeroporti “queste ovvie considerazioni sono evidentemente apparse insufficienti rispetto all’esigenza di reagire alla nomina della nuova governance. Peraltro, la lettura degli obiettivi e delle priorità richiamate nel comunicato dell’associazione costituita da AdR e da Save coincidono con quelli di Assaeroporti – rimarca la nota – A partire dalla centralità ribadita nel nostro piano triennale delle questioni legate alla sostenibilità, alla digitalizzazione e all’intermodalità”.
La nota dell’associazione prosegue chiarendo che “sul versante della trasparenza, tutti i passaggi che hanno portato alla nomina del presidente e del consiglio direttivo, e successivamente del collegio dei revisori e dei probiviri, hanno rigorosamente rispettato tutte le previsioni statutarie, probabilmente in modo più puntuale rispetto al passato. Ed in questi mesi il lavoro degli uffici è stato costantemente ispirato ai criteri di trasparenza, condivisione e collaborazione con tutti gli associati”.
“Auspicare un maggior dialogo – conclude ironicamente la nota Assaeroporti – nel momento in cui si decide di lasciare un’associazione è atteggiamento singolare; ma lo è ancora di più se l’auspicio viene da chi ha tassativamente evitato il confronto in seno e fuori dagli organi. Alla luce di queste circostanze, Assaeroporti conferma il giudizio su una scelta che appare grave e scarsamente motivata”.
La storia recente di un attrito evidentemente insanabile, almeno da parte di Adr e Save, viene poi sintetizzato sempre nella nota di Assaeroporti. “L’assemblea del 13 settembre scorso aveva deciso di non sostituire, fino al 31 dicembre, quanti non avevano accettato le cariche cui erano stati nominati, auspicando che si creassero le condizioni per una ripresa del confronto interno che, evidentemente, sono venute meno. Il consiglio direttivo di Assaeroporti, riunitosi in data 27 settembre, ha cooptato quale quarto vice presidente, Armando Brunini, amministratore delegato di Sea. E tutte le cooptazioni verranno votate nel corso della prossima assemblea dell’associazione”.