Assaeroporti vede la ripresa: «Ma servono più sostegni pubblici»
L’assemblea ordinaria di Assaeroporti riunitasi a Roma sotto la presidenza di Carlo Borgomeo ha approvato il programma triennale che individua le priorità per il settore aeroportuale nel post Covid. Seppur gli ultimi dati di traffico disponibili evidenzino primi segnali di ripresa – a luglio si è raggiunto il 55% dei volumi del 2019 – il danno subito dagli aeroporti resta importante, con una previsione di ripresa lenta anche per il limitato apporto dei voli internazionali e intercontinentali.
L’associazione, quindi, ritiene urgente l’erogazione delle risorse del fondo di compensazione da 800 milioni di euro per il settore. Da marzo 2020 i danni che gli aeroporti hanno registrato a causa del Covid superano il miliardo e mezzo di euro e le risorse stanziate dalla Legge di Bilancio a dicembre 2020 non sono ancora state erogate. «L’approvazione da parte della Commissione europea a fine luglio della misura di compensazione per i danni subiti dal comparto aeroportuale è un primo positivo risultato ma – spiega il presidente Borgomeo – è vitale per il comparto che l’iter si concluda entro l’anno».
Per Borgomeo «il sistema aeroportuale italiano sta predisponendo progetti di alta qualità e immediatamente cantierabili per sostenere nuovi investimenti a partire dalla transizione ecologica e digitale. È uno sforzo che consentirà di migliorare i già elevati standard di sicurezza, di qualità dei servizi e di sostenibilità dei nostri aeroporti. Questo impegno deve misurarsi con un quadro di riferimento nazionale ed europeo particolarmente difficile: è singolare che le istituzioni tendano ad escludere il settore dai finanziamenti pubblici e allo stesso tempo lo spingano a investire per la sostenibilità. Evidentemente si sopravvalutano le capacità di autofinanziamento dei gestori e si sottovaluta l’importanza degli aeroporti a livello economico e sociale».
Il settore aeroportuale rappresenta il 3,6% del pil, dà lavoro a 150 mila addetti diretti e a 880 mila indiretti – secondo l’associazione – e ha un impatto strategico sul turismo: “in era pre Covid, il solo mercato Nordamericano ha assicurato all’Italia volumi di spesa per 7 miliardi di euro all’anno”.
Guardando all’attualità, poi, il residente Borgomeo ha evidenziato la grave questione dei crediti vantati dai gestori nei confronti di Alitalia in amministrazione straordinaria. «La comprensibile volontà di favorire la nascita della compagnia nazionale di riferimento e di gestire al meglio una grave crisi occupazionale non può tuttavia sottovalutare la situazione di difficoltà degli aeroporti, anch’essi impegnati in una complicata opera di ripartenza e di salvaguardia di migliaia di posti di lavoro. Non si può continuare ad ignorare che il vettore da tempo non paga i gestori aeroportuali e che i crediti hanno assunto dimensioni non più sostenibili».
L’assemblea di Assaeroporti ha, infine, rinnovato le cariche associative del consiglio dei revisori contabili (come membri effettivi sono stati scelti Piero Righi, Fabrizio Ferrentino e Umberto Solimeno; come membri supplenti, invece, Tommaso Francalanci e Patrizio Summa) e dei probiviri (Cesare Mirabelli, Carmine Bassetti, Luca Ciarlini, Antonio Marano e Anna Milanese).