Assemblea Federturismo: “Tre pilastri per il futuro”
Con un mercato turistico internazionale che presenta numeri record, come i 60 milioni di arrivi stimati per quest’anno, e un mercato domestico che, al contrario, risulta in sofferenza a causa dell’inflazione turistica, l’impegno di tutti gli attori della filiera è quello di cooperare in nome di uno sviluppo che è alla portata delle potenzialità del Paese. Questo in estrema sintesi il messaggio lanciato a Roma nel corso dell’assemblea di Federturismo dal suo presidente, Marina Lalli, e da Leopoldo Destro, delegato al turismo e cultura dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Non hanno tralasciato un apprezzamento per l’interlocuzione che si è attivata con il Mitur e che sia il ministro Daniela Santanchè sia Gianluca Caramanna della X Commissione Attività produttive, commercio e turismo alla Camera, intervenuti all’assemblea, hanno sottolineato, evocando un gioco di squadra per far sì che l’Italia sia un Paese turistico di qualità e non di quantità. Anche in vista del prossimo Forum di Firenze convocato dal ministero.
LE TRE PRIORITÀ
«Il turismo – ha ricordato nel suo intervento Destro – è un vero e proprio giacimento che vale oltre 110 miliardi di euro, ma se consideriamo l’insieme dei servizi e dell’indotto, ovvero i due universi nei quali questa industria opera fattivamente, il valore economico tocca i 600 miliardi di euro. Un patrimonio che dobbiamo conservare e coltivare facendo gioco di squadra, perché non dobbiamo subire gli eventi, ma organizzarli, valorizzando così l’accezione industriale del turismo attraverso tre must: destagionalizzazione, diversificazione dell’offerta e digitalizzazione».
Gli ha fatto eco la presidente di Federturismo, che nella sua lunga relazione ha evidenziato come «in Italia operiamo su turismi consolidati come quello culturale e balneare e sui nuovi turismi come quello esperenziale o lo shopping tourism. Dobbiamo giocare su entrambi i campi contando sui nostri alleati, ovvero tutti i partner della mobilità, dagli aerei ai treni, ai traghetti, ai pullman.
TREND E NUMERI DI UNA STAGIONE D’ORO
È una stagione d’oro per il turismo italiano, con tutti i segni positivi, dal turismo della montagna a quello dei parchi di divertimenti, dal Mice (a +12%) al turismo degli eventi. Dobbiamo conservare questi primati tenendo d’occhio le tendenze e i mercati esteri di riferimento. In particolare i mercati extra europei che da soli hanno prodotto una spesa turistica di 51,7 miliardi di euro a beneficio di tutta la nostra industria turistica».
Nel corso dell’assemblea è emerso anche che in una dinamica di crescita dei flussi internazionali di turisti (si stima che nel 2024 il turismo nel panorama mondiale supererà i livelli pre pandemici con un incremento del 2% rispetto al 2019), la globalizzazione e l’innovazione tecnologica si sono fatti carico di ritarare il peso del marchio Italia che, pur confermandosi ai vertici delle classifiche in termini di attrattività legata alla cultura, per il cibo e per lo shopping, risulta sempre più insediato da Paesi che difficilmente avremmo immaginato come competitor: ad esempio Cina, India e la penisola arabica aumentano non solo la domanda di turismo, ma anche la loro capacità attrattiva in termini di offerta turistica.
Il trasporto è un tassello determinante per il miglioramento della qualità dell’esperienza turistica del Paese. È quindi necessario sviluppare sinergie per offrire soluzioni di viaggio sempre più interconnesse e tecnologicamente avanzate, secondo una logica di gestione integrata della mobilità del turista per poter beneficiare di una riduzione dei costi, dei tempi di percorrenza e di una maggiore sicurezza dei trasferimenti. Un altro aspetto della moderna industria turistica è la cooperazione internazionale. Le alleanze tra operatori diversi non solo ampliano le opportunità di business, ma migliorano anche la qualità del servizio offerto ai clienti e permettono di creare pacchetti integrati e promozioni incrociate, aumentando l’attrattiva delle destinazioni.
LALLI: «IL TURISMO È UN MERCATO COMPETITIVO»
«Il turismo – ha aggiunto Lalli – non è un settore, è molto di più: è un mercato competitivo che non permette più rendite di posizione; è una grande industria centralizzata che va sostenuta, protetta e valorizzata migliorando l’intero sistema in cui operano le imprese e investendo sulla qualità del comparto, delle sue strutture e risorse umane in chiave sostenibile, accessibile e inclusiva.
Le imprese turistiche giocano un ruolo centrale nell’incremento della competitività turistica del sistema Italia, in quanto è proprio attraverso la fruizione dei loro servizi – creati sulla base delle risorse e delle infrastrutture del territorio – che matura l’esperienza dei turisti. A fronte però di un mercato globale che cambia a ritmi sempre più rapidi è indispensabile proiettarsi in avanti con visione strategica e determinazione. Definire insieme una strategia per lo sviluppo del turismo italiano sarà l’obiettivo degli Stati generali di Federturismo che si terranno il prossimo 10 aprile».
ENIT, ITA AIRWAYS E INTESA SANPAOLO
Dopo l’assemblea è seguita una tavola rotonda alla quale ha partecipato l’amministratore delegato di Enit Spa, Ivana Jelinic, che ha rinnovato l’impegno nell’attività di promozione e annunciando che vorrà condividere con le imprese l’impegnativa agenda del Piano Fiere. Il chief commercial officer di Ita Airways, Emiliana Limosani, ha ribadito l’impegno del vettore di giocare un ruolo di primo nella connettività del Paese, grazie a una flotta rinnovata, che ha toccato quota 100 aeromobili, e una serie di nuove rotte strategiche proprio per favorire il turismo, come Dubai, Bangkok, oltre ai collegamenti verso gli States.
In chiusura il direttore generale della Srm, centro studi di Intesa Sanpaolo, Massimo Deandreis, ha presentato alcuni dati di uno studio sulla competitività di 96 regioni europee, analizzate come macro contesti turistici, dal quale è emerso che tra le prime dieci figurano la “regione” Bolzano e il Veneto, precedute solo dalle Baleari.