Assicurazioni in agenzia:
cosa cambia con la direttiva Idd
Un tetto di 200 euro a persona per l’importo dei premi e l’obbligo di formazione. Sono questi i due nodi principali della Insurance Distribution Directive (Idd), la direttiva europea 2016/97 che dal 1° ottobre 2018 cambierà in Italia le regole dell’intermediazione assicurativa, introducendo sostanziali novità rispetto a quella esercitata “a titolo accessorio” e che riguarda, quindi, anche le agenzie di viaggi.
Nell’articolo 107 dello schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva, approvato lo scorso 8 febbraio dal Consiglio dei ministri e subito dopo trasmesso alla Camera dei deputati per essere sottoposto al parere parlamentare, si legge che qualora l’assicurazione sia complementare rispetto a un servizio, come appunto un viaggio, e la sua durata sia pari o inferiore a tre mesi, l’importo del premio versato per persona non dovrà superare i 200 euro. Trecento euro in meno rispetto alla soglia precedente di 500 euro l’anno per un contratto che, compresi gli eventuali rinnovi, non doveva avere una durata superiore ai cinque anni (d.lgs 7 settembre 2005 n°209).
C’è poi l’inserimento dell’articolo 108-bis, che vincola gli agenti di viaggi – quelli che superano la soglia fissata per i premi – all’iscrizione nel Registro Unico degli Intermediari, che potrebbe prevedere l’inserimento di una sezione specifica proprio per la categoria. Ed è qui che scatta l’imposizione di un percorso formativo, con tempi, modalità e costi ancora da stabilire.
Riguardo al limite dei premi, interviene Piero Dacquino, head of tourism di Europ Assistance: «Mi sembra ragionevole. Alla lunga si creerà beneficio per tutti, perché si venderanno sempre più polizze adeguate e si genererà fiducia nel sistema». E poi aggiunge: «Supporteremo gli agenti e sarà importante dialogare con l’Ivass e le associazioni di categoria. Inoltre, dovrà esserci il giusto carico di oneri, sia in termini di tempo da dedicare alla formazione, che a livello burocratico. Le agenzie che commercializzano soprattutto viaggi di lungo raggio, come Stati Uniti e Canada, saranno quelle maggiormente interessate da questa normativa, in quanto vendono con più probabilità polizze superiori a 200 euro».
Sulla questione dell’obbligo di formazione parla Renato Avagliano, direttore commerciale di Allianz Global Assistance: «È una grande opportunità per gli agenti di viaggi. Lo considero un plus, in quanto permette di regolare un’attività che ha impatto sul consumatore finale, che dà peso alla qualificazione e cerca sicurezza. Si è di fronte a un percorso che noi in realtà già facciamo ma che a questo punto va strutturato in accordo con tour operator, network e agenzie. Formarsi vuol dire poter offrire un servizio migliore, dettagliato e trasparente, incidendo per di più a livello di penetrazione nel mercato di riferimento».
Anche per Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – Federazione Turismo Organizzato, la formazione è cosa buona e giusta: «È un investimento per approfondire la conoscenza del prodotto. E di conseguenza aumenta la capacità di vendita». Più in generale, commenta, «l’obiettivo della direttiva Idd è in linea con il nostro di aumentare l’incidenza delle polizze vendute rispetto al totale viaggi, e non il contrario. Questo vuol dire far crescere la consapevolezza dei rischi e della possibilità di proteggersi con garanzie che prevedono assistenza e coperture economiche appropriate, come in caso di malattia o infortunio».
«L’agente di viaggi – tiene a ribadire Milani – deve essere incentivato a vendere un prodotto assicurativo, non solo perché porta margini, ma in quanto svolge un servizio a valore aggiunto per il cliente. La trasparenza e adeguatezza dei prodotti assicurativi rispetto alla clientela, alla destinazione e alla natura del viaggio deve andare di pari passo con procedure e strumenti semplici».