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Assohotel contro la super Iva: «Provvedimento punitivo»

«Un provvedimento punitivo, che suscita numerose perplessità anche dal punto di vista tecnico e del diritto tributario. Una stangata sia per i consumatori, che vedrebbero aumentare costi e complicazioni, sia per la competitività del sistema turistico italiano». Così, Corrado Luca Bianca, direttore di Assohotel Confesercenti, commenta le indiscrezioni sul possibile arrivo di una Super Iva sul turismo, che porterebbe dal 10% al 23% l’aliquota pagata per prestazioni di servizio o cessioni di beni nella ricettività e nella ristorazione, introducendo allo stesso tempo un rimborso sotto forma di credito di imposta per chi paga in maniera tracciabile con bonifici o moneta elettronica.

«Introdurre una misura di questo tipo – spiega Bianca – vorrebbe dire cambiare radicalmente la filosofia alla base dell’attuale struttura dell’iva, che individua diverse aliquote a seconda della tipologia del servizio prestato e del bene ceduto e non della forma di pagamento utilizzata. Anche se fosse possibile, la Super Iva sarebbe certamente la strada sbagliata da percorrere: il nostro turismo già sconta una delle aliquote più alte d’Europa. Un fattore che, in un mercato globalizzato e liquido come quello turistico, determina un netto svantaggio competitivo del nostro Paese. Aumentare ancora i costi per i consumatori non potrà far altro che favorire i nostri competitor, proprio in un momento in cui il nostro turismo segna il passo. Per questo chiediamo al governo di smentire l’ipotesi: il settore ha bisogno di maggiore sostegno, non di maggiori imposte».

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