Ridurre Iva e Tari per far sopravvivere il settore dell’intrattenimento, dove il 40% di imprese ha già chiuso i battenti e un buon 20% rischia di fare la stessa fine entro la fine dell’anno. È l’allarme lanciato da Asso Intrattenimento nel corso della sua assemblea annuale, alla quale non ha fatto mancare il suo messaggio il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, particolarmente attiva e presente in questo scorcio di novembre: «I problemi di questo settore sono davvero tanti – ha dichiarato – e chi ci lavora sa che deve fare una corsa a ostacoli e ogni volta c’è un governo che sposta il traguardo un po’ più in là. Tutte le vostre richieste le conosco bene. Quello che chiedete non posso dire che lo faremo domani perché non sono abituata a dire bugie, per me le parole hanno un peso. Ritengo inoltre che ci sia anche un problema di percezione: non siamo la “cultura dello sballo”; si deve far capire che chi fa questo mestiere fa un servizio legato alla socialità. Siamo stati massacrati dal Covid, moltissime aziende hanno chiuso e non riapriranno mai più, ma il Covid ci ha insegnato che non si possono lasciare i ragazzi soli davanti alla Playstation o al mobile. Ora è importante liberare le energie, non mettere i bastoni tra le ruote a chi vuole lavorare».
Dal canto suo il presidente dell’associazione, Luciano Zanchi, ha sottolineato come «il settore dell’intrattenimento italiano è a un bivio storico, le scelte che il governo si accinge a prendere in relazione ai temi economici e fiscali saranno determinanti per la sopravvivenza stessa di tutto il comparto: il 40% delle imprese del settore è già scomparso a causa della pandemia e delle misure di sostegno governative del tutto insufficienti, ma un altro 20% rischia la chiusura se non saranno adottate iniziative serie che restituiscano sostenibilità economica alle aziende. Gli autorevoli interventi del ministro e dei parlamentari presenti sono una pietra miliare affinché il governo comprenda le dinamiche del settore e finalmente proceda agli interventi necessari per la sopravvivenza dell’intero settore industriale dell’intrattenimento».
Le urgenti misure richieste dall’associazione vanno dall’abolizione dell’Isi alla riduzione dell’Iva sui biglietti d’ingresso (così da armonizzare il settore intrattenimento con gli altri comparti dello spettacolo), alla riduzione della Tari (paramentrando il tributo agli effettivi giorni di esercizio dell’attività). Detto ciò, i vertici di Asso Intrattenimento hanno preso atto, con favore, degli interventi già decretati dal governo in relazione al caro bollette.
Asso Intrattenimento fa parte di Federturismo Confindustria e soddisfazione è stata espressa dalla presidente di quest’ultima, Marina Lalli, che alla fine dell’assemblea ha dichiarato: «Questo incontro è stato un momento importante di confronto per fare insieme una riflessione sulle sfide che ci attendono in futuro, come rappresentanti di un comparto che più di tutti ha patito e sta patendo le conseguenze di questa crisi. Il mondo delle discoteche, che con il Covid si è visto cancellare 1.000 aziende e licenziare 30.000 dipendenti, è strettamente connesso all’industria del turismo, fondamentale in termini di prodotto interno lordo, di creazione di occupazione e di offerta. Abbiamo il dovere di proteggerlo e per questo Federturismo ha realizzato, anche grazie al contributo di Assointrattenimento, un documento in cui chiediamo strumenti di tutela per il nostro tessuto economico. Il turismo, come abbiamo più volte avuto occasione di ripetere, è un settore trasversale e per questo occorre, fare in modo che nessuno dei suoi segmenti venga lasciato indietro».