Astoi, ammortizzatori sociali per l’80% dei t.o.
Oltre l’80% dei tour operator ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, ricorrendo alla cassa integrazione, ma non tutti gli strumenti adottati dal governo con i suoi recenti decreti a sostegno dell’emergenza Covid-19 sono stati semplificati.
L’analisi è di Riccardo Maraga, responsabile Diritto del lavoro, Relazioni industriali e Affari sociali di Federturismo e consulente Astoi Confindustria Viaggi: «Per fronteggiare l’emergenza, il governo Conte ha messo a disposizione delle imprese il Fis – Fondo d’Integrazione Salariale per le realtà già iscritte al fondo salariale Inps; la cassa in deroga per le aziende che ne sono fuori e la cassa integrazione straordinaria per chi ha più di 50 dipendenti. Ad oggi, risulta che l’80% dei t.o. ha fatto ricorso a uno di questi strumenti. Ma non tutti sono stati semplificati. Proprio per la Cigs, ad esempio, sono rimaste in vigore norme ordinarie – quali ad esempio la consultazione sindacale – che si sarebbero potute accantonare vista la gravità della situazione».
Proprio il mondo confindustriale, sottolinea Maraga, aveva chiesto di omettere la procedura di informazione e consultazione sindacale per snellire l’intera procedura poiché si tratta di passaggi che inevitabilmente hanno creato e creano rallentamenti.
«Poi ci sono problemi operativi legati alle Regioni che in molti casi ritardano nel rilasciare le credenziali alle aziende per consentire loro di fare domanda telematica per la cassa in deroga – aggiunge il consulente – Per il resto, alcune semplificazioni ci sono state: ad esempio, non è necessario dover pagare l’integrazione aggiuntiva che è stata derogata. Ma stiamo comunque parlando di strumenti preesistenti. Quel che va detto è che la maggior parte delle imprese, fortunatamente, a questi strumenti non vi aveva fatto ricorso in passato e ora deve fronteggiare un iter inesplorato per il quale è necessario avere una appropriata consulenza professionale. Anche perché gli ammortizzatori sociali sono di per sé strumenti un po’ farraginosi che bisogna utilizzare con una certa competenza».
Di fatto, poi, il tour operating sta anche ridefinendo, almeno in questa fase emergenziale, l’utilizzo della propria forza lavoro, dando priorità al personale di back office che deve gestire tutte le procedure di rimborsi, mettendo in secondo piano altre divisioni come i reparti booking che, purtroppo, non hanno molto lavoro da svolgere.