Anche Astoi dice il suo “no” all’estensione della responsabilità agli agenti di viaggi per la vendita dei pacchetti turistici, prevista nel parere delle Commissioni speciali delle Camere sul decreto per il recepimento della direttiva Ue, che ora passa a Palazzo Chigi. Un’opposizione, quella dei tour operator, motivata da ragioni giuridiche e dall’intenzione di sventare una frattura nella filiera.
“Riteniamo – scrive l’associazione dei t.o. – che la previsione di una responsabilità solidale in via sussidiaria delle agenzie di viaggi, per l’inadempimento relativo ai servizi inclusi in un pacchetto, non abbia alcun fondamento, né pratico né giuridico. Non può gravarsi una parte della filiera di compiti e conseguenti oneri di natura economica che trovano la loro fonte in circostanze che esulano dalla sfera di controllo e quindi di intervento del venditore. È del tutto ovvio che chi vende debba fornire informazioni corrette e consigliare nella scelta un viaggiatore, poiché ciò rientra nei suoi doveri di diligenza professionale e negli obblighi che la legge pone a suo carico”.
“Estendere agli intermediari una solidarietà passiva e addirittura sussidiaria nella restituzione del prezzo – aggiunge Astoi – equivale a creare una frattura non solo nella filiera del turismo, ma anche nell’impianto giuridico. Auspichiamo quindi che il Consiglio dei ministri possa emanare una norma corretta e aderente al dettato del legislatore europeo”.
L’associazione guidata da Nardo Filippetti, che era stata in prima fila all’audizione alle Commissioni speciali delle Camere, “aveva evidenziato alcuni aspetti su cui il legislatore interno sarebbe potuto intervenire – prosegue il comunicato – per scongiurare il proliferare del contenzioso, per eliminare aree grigie del testo o, infine, per evitare un ingiustificato e iniquo aggravio di costi per i tour operator. Tali richieste sono state ignorate”.