by Redazione | 15 Dicembre 2022 14:22
Le vacanze invernali tornano ai livelli pre Covid. Dopo due anni di stand by, i numeri delle prenotazioni per i viaggi nel periodo delle feste natalizie si avvicinano a quelli del 2019: a rivelarlo i dati diffusi oggi dall’Osservatorio Astoi Confindustria Viaggi, che ingloba il 90% dei tour operator Italiani.
Restano comunque sullo sfondo i riflessi della pandemia. Il -4% del fatturato globale, a fronte di un deficit di passeggeri pari al 12% rispetto al 2019, va ricondotto infatti a un contesto generale di incertezza, nonché all’inflazione che riguarda tutti i comparti, compreso quello turistico. I consumatori, inoltre, devono fare i conti con il caro prezzi, una minor disponibilità di voli in mete di grande richiamo come la Russia e la Cina. E se l’aumento dei costi impatta soprattutto sulla fascia media, in generale si scelgono vacanze più corte e destinazioni più vicine, ma anche sistemazioni più economiche. Persiste ancora una certa prudenza per la conferma delle prenotazioni che riguardano il resto dell’inverno, con l’early booking ancora sottotono.
In generale, l’associazione evidenzia come il potere d’acquisto sia “variabile” e si assista a una “evidente polarizzazione”: se la middle class soffre, la fascia altospendente non risente dell’inflazione. In generale, la spesa media per persona per le festività di fine anno è sopra i 1.800 euro, considerando l’alta incidenza del lungo raggio e il peso delle partenze in altissima stagione.
Altro trend post pandemico: i viaggiatori continuano a dimostrarsi più esigenti e scrupolosi per quanto riguarda l’assistenza sia prima che durante e dopo la vacanza, come testimonia l’aumento delle assicurazioni integrative.
Ciò non toglie che gli italiani si siano lasciati alle spalle la paura e abbiano deciso di preparare nuovamente le valigie. Si parte, dunque, con Stati Uniti, Maldive e Thailandia come mete preferite nel lungo raggio. Chi opta per i Caraibi, invece, vola verso Repubblica Dominicana, Kenya e Zanzibar. L’Egitto, però, resta la destinazione preferita dai vacanzieri con capacità di spesa media, in particolare le crociere sul Nilo. A proposito di crociere, il 2022 si chiude con un bilancio positivo e i Caraibi restano la meta invernale più gettonata, tallonata dagli Emirati Arabi. Inoltre, rileva Astoi, “si avvicinano alle vacanze in nave, i giovani e persone alla prima esperienza a bordo”. Si intravede anche un ritorno all’agognato early booking, soprattutto per il Mediterraneo nel 2023.
Le capitali europee attirano come sempre la gran parte dei turisti che scelgono il vecchio continente, ma sono in crescita anche le richieste per la Turchia. In Italia sempre ad alta gradimento, naturalmente, la montagna.
Anche qui si registra un cambio di atteggiamento da parte dei consumatori: mentre in precedenza il movente dominante era sciare, oggi si ricercano anche altre esperienze che completano la vacanza sciistica, tra queste il benessere e l’enogastronomia. Numerose, a detta dell’associazione, anche le richieste dai mercati esteri.
«Certifichiamo che la voglia di viaggiare è ancora molto forte – nota Pier Ezhaya, presidente Astoi Confindustria Viaggi – Le vacanze di fine anno ci confermano che i volumi sono tornati in un alveo di normalità. L’inflazione e il caro prezzi non allontanano i viaggiatori, ma in alcuni casi spingono a modificare alcuni comportamenti. Il sentiment – conclude – è di essersi lasciati alle spalle le conseguenze della pandemia e di voler mettere in campo le novità, la professionalità e le garanzie per attrarre il consumer verso turismo organizzato».
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