Piazza Syntagma dinnanzi al Parlamento ellenico è il punto zero. La base di partenza per scoprire che oltre l’Acropoli e i numerosi monumenti del V secolo a.C. c’è un’altra Atene. Moderna, cosmopolita e alternativa. Dove le avanguardie ridefiniscono l’architettura e delineano quel nuovo “way of life”, che qui si respira nell’intrecciarsi caotico di strade e attività commerciali. E proprio Piazza Syntagma divide Atene in due grandi aree: a est, il quartiere Kolonaki e a ovest, l’Exarchia.
Lussuoso e con edifici in stile liberty e neoclassico, Kolonaki si estende fino alla collina di Lycabettus, che con la più famosa Acropoli domina la città. Il quartiere è specchio di un’Atene elegante e modaiola, dimora di produttori cinematografici, avvocati di successo, business man e designer indipendenti. Qui hanno sede anche numerose ambasciate. Le vie di Kolonaki sono un susseguirsi di edifici moderni, locali – per i più giovani c’è la musica elettronica del Dybbuk – e ristoranti, alcuni persino nascosti all’interno dei lunghi corridoi aperti dei palazzi anni Cinquanta, che dividono due strade parallele. La pedonale Valaoritou è sede di boutique griffate e vetrine di artisti locali che qui espongono opere in oro 14 carati.
E per chi ama il lusso commerciale c’è Attica: sei piani dei più celebri brand della moda per oltre 20mila metri quadri di spazio. Il più grande shopping center della Grecia aperto in un edificio storico.
Il lato opposto dell’upper East side di Atene si chiama Exarchia, la città alternativa e anarchica. Dove muri e pareti parlano di protesta e racconti quotidiani attraverso frasi e grandi e colorate immagini. Percorrendo le vie del quartiere, sede del Politecnico, ci si immerge nella cultura sub urbana della metropoli fatta di musica underground e di caffè all’aperto. Luoghi per gente semplice, che ama radunarsi la sera per ascoltare quello che qui in gergo viene chiamato “greek blues”, suonato fino al sorgere del sole: perché ad Atene, a differenza di quanto accade nel resto della Grecia, i locali chiudono quando l’ultimo cliente è andato a dormire.
Kolokotronis Street, intitolata al generale greco e leader nella guerra di indipendenza Theodoros Kolokotronis, è la più popolata da bar e locali all’aperto. Da qui, si arriva a Agia Irini con l’omonima chiesa ortodossa. La piazza, un tempo sede del mercato dei fiori, oggi è un affollarsi vivace di caffè e ristoranti con tavolini. D’obbligo una sosta da Kosta per un assaggio di souvlaki, i celebri spiedini, e una pita ripiena di carne e verdure.
L’area di Monastiraki rappresenta il cuore ottomano della città, un pittoresco quartiere famoso soprattutto per il suo affollato e vivace mercato delle pulci. Per ascoltare musica dal vivo e dj set c’è il Six D.O.G.S., locale con giardino interno che serve anche piatti e cocktail, a tutte le ore. Nella zona si trovano anche il Clumsies e Baba au Rum, nella lista dei migliori cocktail bar al mondo. Pranziamo al Café Avissinia, bistrò in stile ateniese e dove le ampie finestre della sala del primo piano si affacciano direttamente sull’Acropoli.
Se chiedete a un giovane ateniese di descrivervi la zona di Psyri vi risponderà “super cool”. Quest’area è infatti nota per i numerosi negozi vintage e dal gusto retrò, oltre a locali di tendenza dove rilassarsi fumando la shisha, ovvero il narghilè. Il quartiere ospita anche teatri, gallerie d’arte e bar come il T.A.F., the art foundation, che unisce una fondazione d’arte contemporanea con esposizioni fotografiche gratuite, oggetti artigianali e un ampio cortile interno con alberi e tavolini per consumazioni e musica live. Un matching mix che ad Atene si trova anche nella scena culinaria contemporanea, influenzata da commistioni tra tradizione e innovazione.
È la filosofia seguita dal ristorante Aleria, all’interno di una residenza in stile neoclassico a Metaxourgeio e considerato tra i migliori in Europa. Lo chef Gikas Xenaki, tra i pionieri della cucina creativa greca, mescola infatti elementi e ingredienti della cucina casalinga locale a tecniche di cottura moderne.
Insomma, Atene guarda avanti e lo fa anche in modo consapevole, etico. Come testimonia lo Stavros Niarchos Park, un’area verde di oltre 210mila metri quadri percorribile anche con bici a noleggio, che ospita il Centro Culturale eco sostenibile della Fondazione Stavros (Snfcc), progettato dallo studio di architettura di Renzo Piano con l’Opera House e la Biblioteca nazionale della Grecia.
L’intero complesso fu consegnato nel 2017, ricevendo la visita di più di tre milioni di persone per oltre 3.500 eventi gratuiti e attività organizzati. Al pian terreno, la grande biblioteca nazionale è un dedalo di libri collocati ordinatamente in scaffalature di legno in un gioco geometrico ben calibrato. I lunghi fili di acciaio si lasciano cadere dagli alti soffitti a illuminare lo spazio circostante di cemento e di ampie vetrate. La struttura dispone anche di sale lettura dallo stile contemporaneo e minimalista. L’Opera è un ambiente moderno e tecnologico. Oltre alla sala prova, vanta una grande sala da 1.400 posti, una più piccola da 400, una sala di registrazione e un triplo palcoscenico mobile. Dal rooftop del Snfcc nell’ora del tramonto l’Acropoli in lontananza ci ricorda che la nuova era di Atene nasce proprio da quelle antiche testimonianze.
E proprio di fronte allo Stavros Niarchos Park, a un passo dall’Acropoli e tra il porto del Pireo e il centro città, Marriott International ha aperto – dopo cinque anni di assenza – il cinque stelle Athens Marriott.