Atr, gli hotel di Milano a disposizione per le vaccinazioni
Gli albergatori milanesi di Atr Milano si rendono disponibili a fare la loro parte per la buona riuscita del piano vaccinale, dando un supporto con le loro strutture per le vaccinazioni, ma si aspettano anche di essere considerati tra le categorie di lavoratori con priorità per il proprio ruolo a contatto con un pubblico internazionale.
«La Lombardia oggi appare in forte affanno sul piano vaccinale e l’attivazione di pochi centri medici, più la conversione di alcuni poli congressuali, non appare adeguata agli obiettivi della Regione di effettuare la vaccinazione di massa entro giugno – spiega il presidente Atr Rocco Salamone – Noi albergatori siamo consapevoli di non poter pretendere aperture se non viene raggiunto l’obiettivo: per questo siamo disponibili ad aprire le nostre strutture a medici di base e associazioni di volontariato impegnate nella campagna vaccinale che non dovessero disporre di spazi adeguati. In particolare gli alberghi con sale congressi e ampi spazi riunione sono già dotati di protocolli di sanificazione e di logistica che permetterebbero una semplice riconversione in punto vaccinale».
Atr suggerisce anche di approfittare delle prossime settimane di zona rossa per accelerare il piano e farsi trovare pronti alla riapertura. «Non vogliamo che finisca come lo scorso anno, in cui abbiamo dovuto aspettare maggio per avere una data di ripartenza – aggiunge – Serve una roadmap non solo del piano vaccinale, ma anche di ciò che accadrà dopo: la ripartenza del turismo passa anche dalla vaccinazione di chi lavora nella filiera, per questo chiediamo priorità per i nostri lavoratori maggiormente esposti in modo da creare percorsi di sicurezza per accogliere visitatori dall’estero».
Lo sguardo va a Israele, dove «si sono usati persino i bar per vaccinare rapidamente le persone: da noi i bar sono chiusi, mentre gli hotel sono formalmente aperti, ma vuoti perché quasi nessuno si può spostare. Utilizzarli sarebbe anche un modo per sostenerli e seguire l’appello di Draghi a utilizzare tutte le strutture possibili», conclude Salamone.