Attacco ai voucher su Striscia la Notizia: la risposta delle agenzie di viaggi
«Con il voucher, da utilizzare entro un anno e che porta con sé il rischio di non essere mai utilizzato, si creerà un indebito arricchimento dell’industria turistica». Sono le ingiustificabili parole di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che interviene a Striscia la Notizia nello spazio in cui Riccardo Trombetta intende fare chiarezza sulla burocrazia italiana e il coronavirus e sferra un attacco al turismo organizzato, che trova subito la risposta di migliaia di agenzie di viaggi, che hanno avviato un’operazione di mailbombing contro il programma di Canale 5 colpevole di aver dato voce a “informazioni molto tendenziose e tese a creare un’importante confusione nel consumatore”.
Di seguito, la mail che gli agenti hanno inviato a Striscia la Notizia:
“Gentile redazione di Striscia la Notizia,
abbiamo visto con un certo sconcerto il servizio dove l’avvocato Massimiliano Dona di consumatori.it ha dato informazioni molto tendenziose e tese a creare una importante confusione nel consumatore. E qui noi del settore turismo ci chiediamo due cose: dove è finita la correttezza del vostro programma nel verificare le notizie? Un tempo avevate sempre la bella abitudine di verificare quanto asserito. Oggi no.Viene istintivo ricordarvi che, tutt’oggi, in materia di annullamenti e cancellazioni dovuti al Covid-19, vige il decreto n°9 del 2 marzo 2020, che all’articolo 28 si afferma che la decisione in merito alle modalità di rimborso spetta all’organizzatore. E con tale decisione, dato il momento storico più grave della storia per il nostro settore, il governo ci ha dato un mezzo per non essere stritolati da qualcosa che va oltre le nostre volontà e che ha visto cancellati sei mesi di lavoro. E parliamo dei mesi prima del Covid. Poi ora stiamo subendo come il resto d’Italia il pieno del coronavirus. Per noi doppio prezzo. Doppia pena. Doppio danno.
E, soprattutto, parlare di indebito guadagno quando tutt’oggi si sta lavorando per garantire fruibilità nel tempo, eventuali cambi nome, insomma per tutelare totalmente i clienti che si sono trovati come noi in questa situazione è quanto meno allarmistico e poco fondato. E di allarmismi qui mi sembra non ne abbia bisogno proprio nessuno.
Perché è bene che sappiate anche una cosa inappellabile: siamo gente seria, professionisti che nel pieno disastro hanno fatto nottate per riportare la gente a casa, per risolvere gli annullamenti, ci siamo formati, adeguati, preparati per dare la nostra presenza verbale ed emotiva a tutti. Per spiegare cosa è un voucher. E far capire che nessuno qui vuole rubare niente a nessuno. E la cosa più bella è che la maggior parte dei clienti lo ha capito e ci ha sostenuto. E le varie associazioni no. Senza alcun criterio, come avvoltoi si sono buttati su un settore indebolito più di ogni altro dalla situazione.Ma non eravate voi quelli che sostengono il più debole? Perché tanto per ricordarlo, in questo momento quelli siamo noi. Che stiamo combattendo per far sì che, passata la tempesta, si possa tornare a fare (bene) il nostro lavoro e aiutare tutti a trovare il modo per sfruttare quanto acquistato. Si tratta di discernimento ed etica. E invece, aiutare chi, dietro il pagamento di una quota associativa, sfrutta come uno sciacallo la situazione, tutto è meno che etico.
Vi invitiamo a dare voce anche a noi, a sentire anche la nostra campana, perché altrimenti non solo non sarebbe etico.
Ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. E non vogliamo nemmeno pensarci che voi siate così.
Aspettiamo un vostro riscontro con urgenza, certi che comprendiate che per il nostro lavoro, noi la faccia siamo pronti a mettercela. Da sempre”.