by Andrea Lovelock | 13 Dicembre 2024 15:00
Solo il 13% delle compagnie aeree mostra iniziative e azioni concrete per la sostenibilità, mentre la stragrande maggioranza dei vettori rischia la bocciatura. Lo certifica un recente studio di Transport & Environment (T&E), che ha analizzato oltre 70 vettori tra le maggiori nel mondo e le loro iniziative per la sfida sulla sostenibilità ambientale. Una pagella inguardabile per gran parte delle aerolinee, che non hanno ancora un piano per la transizione verde e men che meno un cronoprogramma per l’adozione di carburanti sostenibili (Saf).
Il report evidenzia, dunque, un grave ritardo, che rischia di compromettere la realizzazione dei programmi per la tutela ambientale e il riequilibrio dei parametri climatici che l’Unione Europea ha pianificato da qui al 2050, per arrivare a una forte riduzione delle emissioni di Co2 nel settore dei trasporti aerei, che attualmente incide tra il 3 ed il 5% riguardo all’inquinamento atmosferico come già emerso nel recente congresso di Pacta tenutosi a Roma.
Tra le poche aerolinee più performanti in termini di sostenibilità, figurano Delta, JetBlue, Southwest, Air Transat, Wizz Air e Iag.
A ben vedere la Commissione ha menzionato i Saf tra le misure del pacchetto Fit for 55, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e di garantire che l’Ue raggiunga la neutralità climatica entro il 2050. Tra le misure previste, l’introduzione di una miscela di 2% di Saf entro il 2025, che salirà al 6% entro il 2030 e al 70% entro il 2050.
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