by Claudia Ceci | 22 Ottobre 2019 15:03
Sono 16 le isole delle Bahamas seguite dal Tourism Board. «Soltanto due delle 16 isole che gestiamo, Grand Bahama e Abaco, sono state danneggiate dall’uragano Dorian e per ora non accolgono turisti e hanno gli aeroporti chiusi – spiega Maria Grazia Marino, area manager sales & marketing dell’ufficio del turismo – Il resto dell’arcipelago non ha subito nessun impatto».
L’ente ha messo in atto campagne marketing internazionali, eventi di formazione e roadshow per ricordare che l’arcipelago è attivo e ricettivo e ampliare il bacino dei turisti.
Prima che l’uragano Dorian si abbattesse sulle isole, ricorda Marino, «gli arrivi degli italiani erano aumentati del 12% tra gennaio e settembre. Un trend migliore rispetto al 2018, che segnava un +4%». L’Italia costituisce il terzo mercato europeo, dopo Inghilterra e Francia.
L’economia delle Bahamas si basa soprattutto sul turismo e – dopo la gara di aiuti che ha sostenuto il territorio nel post Dorian – il Tourism Board sta invitando i visitatori a tornare, perché è il modo migliore per aiutare la popolazione locale.
La destinazione punta sui viaggi di nozze e anche su altri target di riferimento: diving (terza barriera corallina al mondo), golf, wellness, turismo culturale, gastronomico, ecoturismo, crociere, viaggi in barca a vela.
«Funzionano molto bene i pacchetti con Bahamas e l’estensione Stati Uniti, in particolare con New York e Miami – aggiunge Marino – Tutte le città della costa est hanno voli per l’arcipelago».
Le isole sono collegate con voli diretti ad Atlanta, Baltimora, Boston, Cape Haiti, Charlotte, Chicago, Dallas, Detroit, Fort Lauderdale, Havana, Houston, New York, Kingston, Londra, Miami, Montréal, Newark, Orlando, Panama, Parigi, Philadelphia, Port au Prince, Providenciales, Turk & Caicos, Tampa, Toronto, West Palm Beach.
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