Nella delicatissima vicenda delle concessioni balneari gli attuali imprenditori-concessionari non vanno considerati “abusivi“. È la specifica del Consiglio di Stato subito commentata con soddisfazione da Antonio Capacchione e Maurizio Rustignoli, rispettivamente presidente di Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti, tra le maggiori associazioni di categoria dei balneari:
«Con buona pace di tutti coloro che ritengono abusivi i concessionari balneari attualmente operanti, è bene evidenziare che la giurisprudenza amministrativa ha chiarito la legittimità degli attuali gestori a continuare a operare». La nota congiunta prosegue: «Per il Consiglio di Stato, quindi, i concessionari non sono abusivi, ma devono continuare a soddisfare gli interessi pubblicistici alla manutenzione delle aree loro concesse. Inoltre, secondo Palazzo Spada è impossibile fare le gare prima della pronuncia della Corte di giustizia dell’Ue sull’articolo 49 del Codice della navigazione (che dispone l’esproprio degli stabilimenti balneari senza indennizzo) per le prossime settimane».
«Con tre ordinanze dello stesso contenuto, Palazzo Spada ha affermato che prevale l’interesse privato a continuare l’attività, ancorché decaduto dalla concessione, non essendo i Comuni nelle condizioni di affidare a terzi il compendio demaniale – sottolineano Capacchione e Rustignoli – e infatti il Consiglio di Stato ha chiarito che, nel bilanciamento degli interessi contrapposti, appare preminente quello del privato, tenuto conto che in questo modo sono soddisfatti gli interessi pubblici alla manutenzione dell’area e alla percezione dei canoni demaniali senza soluzione di continuità».
«Queste ordinanze cautelari si aggiungono a quella dello scorso 30 aprile, emessa sempre dal Consiglio di Stato, in cui è stata sospesa una delibera del Comune di Moneglia, che anticipava la scadenza delle concessioni dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2023 – proseguono i presidenti di Sib e Fiba – Si tratta ormai di un orientamento giurisprudenziale consolidato del Consiglio di Stato, affermato anche nell’ordinanza cautelare numero 138/2024 del 17 gennaio 2024, laddove ha chiarito che è sospesa la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti. in attesa del pronunciamento della Corte di giustizia Ue sulla validità dell’articolo 49 del Codice della navigazione».
Si attende, quindi, un’ulteriore pronuncia della Corte di Giustizia Ue per chiarire definitivamente l’intera vicenda, che tiene con il fiato sospeso le imprese balneari che a breve saranno alle prese con il picco della stagione estiva.