Arriverà entro giugno una normativa per mettere ordine una volta per tutte alla querelle sulle concessioni balneari: è la promessa fatta da alcuni esponenti politici della maggioranza intervenuti ai vari convegni organizzati a Balnearia, la fiera specializzata rivolta alle novità di servizi e prodotti per gli stabilimenti balneari, svoltasi a Carrara.
Come riportato dal notiziario online Mondobalneare, con l’imminente scadenza dei titoli e in assenza di un provvedimento nazionale, i Comuni stanno procedendo in ordine sparso con i bandi, scatenando centinaia di ricorsi da parte degli attuali concessionari. A questo si è aggiunta la pronuncia dell’Agcm che sta diffidando le amministrazioni comunali che hanno applicato la proroga di un anno.
Di fronte a questo scenario sempre più confuso c’è crescente preoccupazione tra i titolari delle vecchie concessioni balneari ai quali l’esponente della Lega Salvatore Di Mattina (Lega), intervenuto a un convegno della fiera, ha cercato di rivolgere messaggi rassicuranti: «Dobbiamo essere chiari almeno fra di noi: non possiamo più pretendere di avere le concessioni a vita. Abbiamo dimostrato la disponibilità di risorsa attraverso il lavoro di mappatura, e ora bisogna stabilire i criteri per permettere di avviare nuove imprese sulle coste libere e per determinare i criteri di selezione e gli indennizzi, che devono essere calcolati in base al valore di mercato delle imprese. Stiamo lavorando duramente e confidiamo di elaborare una norma soddisfacente entro il mese di giugno».
È poi intervenuto il deputato Riccardo Zucconi di Fratelli d’I che ha ribadito: «L’esito delle gare avviate a Jesolo dimostra chiaramente che la Bolkestein significa l’arrivo delle grandi aziende, e in questo non vedo nulla di concorrenziale. I Comuni, peraltro, non hanno nessuna titolarità a procedere con i bandi, dal momento che mancano disposizioni nazionali. Questo modo di procedere farà arricchire solo gli avvocati. Il caos normativo è totale e sta mettendo in profonda difficoltà sia i concessionari che la politica, ma stiamo lavorando a una proposta di decreto attuativo che tuteli adeguatamente le aziende».
Di tutt’altra opinione Marco Simiani (Partito Democratico) che ha esplicitamente dichiarato: «La maggioranza non ha fatto ancora nulla di concreto, nemmeno una proposta di legge. Occorre iniziare a discutere di come disciplinare le gare, come determinare il reale valore storico e di mercato delle imprese balneari, come imporre dei limiti al numero di concessioni per lo stesso soggetto. Tutto ciò occorre farlo con una norma nazionale che dia una cornice di massima, lasciando ampie discrezionalità alle Regioni».