Balneari, proroga al 2027.
C’è il via libera del Cdm

Balneari, proroga al 2027. <br>C’è il via libera del Cdm
04 Settembre 20:47 2024 Stampa questo articolo

Proroga alle concessioni balneari fino a settembre 2027. È arrivato il via libera del Consiglio dei ministri al testo di riforma in materia, incluso nel decreto legge che introduce “disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”. Lo comunica Palazzo Chigi in una nota riportata dall’Ansa. Confermate, quindi, le indiscrezioni dei giorni scorsi e riportate anche dall’Agenzia di Viaggi Magazine. In precedenza si era parlato di un ddl in materia, con una proroga da uno a cinque anni per gli attuali gestori.

Tra le procedure interessate dal decreto, sottolinea l’esecutivo, “rivestono particolare rilevanza le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative e sportive (n. 2020/4118), con particolare riferimento alla procedura di infrazione sulle concessioni balneari”, “La collaborazione tra Roma e Bruxelles – si legge ancora nel testo – ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione”.

Si torna a percorrere una pista già battuta, quindi. Come anticipato nei giorni scorsi, i punti principali della riforma delle concessioni balneari sono l’estensione della validità delle attuali concessioni fino al settembre 2027, l’obbligo di avviare le gare entro il giugno dello stesso anno, la durata delle nuove concessioni da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare. Inoltre, l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante e pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni.

Tra i criteri di valutazione delle offerte sarà considerato anche l’essere stato titolare, nei cinque anni precedenti, di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare.

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