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Balneari, stop all’emendamento al dl Coesioni. Fiba: «Inaccettabile»

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Dura nota di commento Fiba Confesercenti allo stop dell’emendamento presentato al Decreto Coesioni in riferimento alla questione balneare: “Apprendiamo dalla stampa che l’emendamento potrebbe non seguire l’iter previsto. E questo nonostante sia stato ritenuto ammissibile dalle commissioni competenti. Non è accettabile: tutte le volte che si cerca di affrontare con serietà la questione balneare poi ci si trova sempre punto a capo”.

In particolare Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba, incalza: «Bisogna smetterla di giocare con il futuro delle imprese balneari italiane. Imprese per il 95% gestite da famiglie che traggono il loro reddito principale da quell’attività. L’emendamento non contiene assolutamente nulla che non sia compatibile con il diritto europeo: non contiene proroghe, ma individua chiaramente la necessità di riconoscere il valore dell’impresa al concessionario uscente e la possibilità di una prelazione».

«Un provvedimento – osserva Rustignoli – che dunque potrebbe dare un minimo di certezza al comparto balneare, in attesa di capire cosa intenda fare il governo sulla questione. A partire dalla valutazione dell’importante lavoro fatto sulla mappatura delle coste: i risultati saranno tradotti in una norma o saranno cestinati

L’emendamento, per Fiba-Confesercenti, sarebbe uno step intermedio utile non solo a dare un minimo di certezza al comparto balneare, ma anche a fornire indicazioni chiare alle amministrazioni comunali. Che, come sappiamo, si stanno adoperando per preparare le evidenze pubbliche in uno stato di completa confusione.

Il timore di Rustignoli è che «così si rischia veramente di creare un grande pasticcio, che probabilmente sfocerà in un mega contenzioso e che ovviamente metterà in crisi l’offerta turistica balneare italiana. Spero che ci sia una presa di coscienza e di buon senso da parte di chi sta gestendo la questione e che si possa giungere all’esito dell’approvazione finale di questo emendamento all’interno del decreto Coesione».

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