by Andrea Lovelock | 18 Luglio 2024 11:42
Ora basta. Le sigle sindacali dei balneari che gravitano nell’universo rappresentativo di Confindustria hanno scritto in tono perentorio alla premier Giorgia Meloni, per sollecitare un incontro e mettere uno stop al caos che si sta vivendo in molte spiagge italiane[1]: così non si può andare avanti, urge un faccia a faccia.
Nella richiesta di convocazione i balneari scrivono: «L’incontro deve avvenire al più presto[2] per trovare una soluzione alla delicatissima situazione che sta vivendo il settore del turismo balneare». Nel pieno della stagione turistica il comparto sta affrontando il periodo più difficile e la situazione si è ulteriormente aggravata dopo la sentenza della Corte di giustizia Ue[3] che ha dichiarato legittimi gli espropri balneari al termine delle concessioni».
La lettera prosegue con lo stesso tono, sottolineando «L’incertezza che caratterizza il nostro settore è andata aggravandosi negli ultimi anni, trasformandosi in un vero e proprio caos, che si è tradotto in continui atti da parte del potere giudiziario, che hanno erroneamente legittimato categorie a noi ostili a compiere gesti di forza e occupazione degli spazi su cui insistono le nostre attività imprenditoriali».
In calce alla lettera le firme di Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Confindustria; Bettina Bolla, presidente de La Base Balneare; Marina Lalli, presidente Federturismo Confindustria; Giuseppe Mancarella, presidente FederTerziario Balneari; Roberto Perocchio, presidente Assomarinas; Angelo Macola, presidente dell’Associazione delle imprese del turismo all’aria aperta; Marina Stella, direttore generale Confindustria Nautica.
A ben vedere si tratta di un appello corale non solo delle migliaia di imprese concessionarie di tratti di costa Italia, ma anche a nome degli oltre 300mila lavoratori che operano lungo i litorali della penisola.
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