Le Bandiere Blu, il riconoscimento a comuni rivieraschi e approdi turistici assegnati dalla ong danese Foundation for Environmental Education (Fee), compiono trent’anni e continuano a crescere: sono 342, infatti, le spiagge e gli approdi turistici premiati quest’anno con il vessillo, ben 49 in più rispetto al 2016. I criteri del programma sono 32 e vengono aggiornati periodicamente, in modo da stimolare le amministrazioni locali a fare sempre meglio.
Non solo i risultati delle analisi delle acque, nel corso degli ultimi quattro anni, devono essere eccellenti ma a fare punteggio sono anche voci quali l’efficienza della depurazione, la raccolta differenziata, le aree pedonali, le piste ciclabili, solo per citarne alcune.
A guidare la classifica è la Liguria con 27 località (da Santa Maria Ligure a Bordighera passando per loano) e due nuovi ingressi (Camogli e Bonassola) seguita dalla Toscana, con 19, e dalle Marche con 17. La Campania raggiunge 15 bandiere con un nuovo ingresso (Sapri) e anche la Puglia mantiene le 11 bandiere (da Ostuni a Otranto), come la Sardegna. L’Abruzzo sale a quota otto con due nuovi ingressi (Giulianova e Roseto degli Abruzzi) mentre l’Emilia Romagna scende a sei, perdendo una località.
Veneto e Lazio confermano otto bandiere, le stesse dello scorso anno (ci sono Jesolo ed Eraclea nel primo caso, San Felice Circeo e Ventotene nel secondo). Sette bandiere per la Sicilia (new entry Santa Teresa di Riva), altrettante per la Calabria con due nuovi ingressi (Roseto Capo Spulico e Soverato).
Il Molise scende a due bandiere, stessa quota del Friuli Venezia Giulia e della Basilicata. Quest’anno salgono anche le bandiere per quanto riguarda i laghi: una per la Lombardia (Gardone Riviera), due per il Piemonte e dieci per il Trentino Alto Adige (da Levico Terme a Caldonazzo) che raddoppia rispetto all’anno scorso.