Più collegamenti in Asia e sulle rotte internazionali, ammodernamento della flotta e un’espansione degli accordi di codeshare con altri potenziali partner. In occasione della presentazione avvenuta a Bangkok dei risultati operativi del 2016, il management di Bangkok Airways ha tracciato le linee principali della strategia che la compagnia seguirà nei prossimi dodici mesi.
Sul fronte del network, lo sviluppo degli hub ritenuti strategici – Bangkok (Suvarnabhumi), Samui e Chiang Mai – si accompagnerà al lancio di alcune rotte come Chiang Mai-Vientiane (Laos), Chiang Mai-Bagan (Myanmar), Bangkok-Nakhon Ratchasima, Bangkok-Phu Quoc (Vietnam), lancio che segue quello avvenuto a gennaio del servizio non-stop tra Samui e Guangzhou (Cina).
In aggiunta a ciò, verranno incrementate le frequenza sulle nostre rotte nazionali e internazionali più popolari come Chiang Mai-Samui, da uno a due voli al giorno; Chiang Mai–Phuket, sempre da uno a due voli al giorno; Chiang Mai-Mae Hong Son, che sale sempre a due; Bangkok-Chiang Mai (solo andata), da otto a nove voli al giorno; Phuket-Bangkok (solo andata), che sale a dieci frequenze quotidiane; Bangkok-Danang (Vietnam), da quattro a sette voli settimanali; Bangkok-Vientiane (Laos), da uno a due voli al giorno; e Chiang Mai-Mandalay (Myanmar), da sei a sette voli a settimana.
Saranno invece quattro i nuovi partner asiatici con cui verranno sottoscritti accordi di partnership, mentre l’incremento della flotta prevede l’arrivo di cinque aerei, due ATR72-600 e tre Airbus A319, che porteranno a 39 il numero totale di velivoli per il 2017.
Nel 2016, i ricavi totali della compagnia sono stati di 26,765.8 milioni di baht, con un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente, con un utile netto di 1,837.0 milioni di baht. Il numero totale di passeggeri negli scorsi dodici mesi è stato, invece, di 5,6 milioni di unità, con un incremento del 9,5% rispetto all’anno precedente. Nel 2017, si prevede che il numero dei passeggeri cresca del 12-13%. Il coefficiente di riempimento nel 2017 è previsto al 72%, mentre nel 2016 è stato del 69%.