Barcellona insorge contro l’overtourism con le pistole ad acqua

Barcellona insorge contro l’overtourism con le pistole ad acqua
08 Luglio 13:42 2024 Stampa questo articolo

Colpiti e innaffiati. Barcellona bersaglia i turisti con pistole ad acqua nel sabato della protesta contro l’overtourism, con migliaia di residenti che hanno sfilato dalla Rambla a Barceloneta al grido di «turisti, andate a casa». Un film già visto, nei mesi scorsi, a Palma di Maiorca, alle Canarie, a Malaga e Cadice.

Insomma, si allarga a macchia d’olio la rivolta della Spagna contro la dipendenza dell’economia locale dal turismo di massa, che se non è considerato una vera e propria piaga poco ci manca. Tanto è vero che di recente proprio il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, ha annunciato l’adios alle case vacanza a partire da novembre 2028: a fronte di 1,6 milioni di residenti, sono 30 milioni i turisti ospitati ogni anno nel capoluogo catalano.

Circa 20.000 persone, secondo El Pais (meno di 3.000 riferisce invece la polizia), hanno preso parte al corteo, in cui spiccava lo striscione «Il turismo uccide le città». Un’iniziativa ideata dall’Assemblea de Barris pel Decreixement Turístic (Assemblea dei quartieri per la decrescita turistica), che da anni chiede un ripensamento del modello turistico in favore di una maggiore attenzione alla sostenibilità. «Il problema – scrive il quotidiano – non appartiene più solo al centro di Barcellona, anche se ha come epicentro e simbolo particolarmente riconoscibile la zona della Rambla».

Slogan e cartelli anche contro il sindaco Collboni, accusato di non fare abbastanza per gestire il problema, nonostante il recente annuncio e il varo di altre misure per ridurre la pressione turistica sulla città. La tassa di soggiorno è salita a 7,50 euro a persona ed è stato ridotto il numero delle navi da crociera che approdano in porto.

A Barceloneta è stato letto un manifesto, in cui si afferma che “i cittadini subiscono direttamente le conseguenze del turismo tra l’aumento del costo della vita e degli affitti, la pressione sui servizi pubblici e la perdita dell’identità culturale locale”. Di rimando, l’industria del turismo ricorda invece che le attività turistiche costituiscono il 14% del Pil di Barcellona e danno lavoro a circa 150mila persone.

Barcellona, ovviamente, è solo la punta dell’iceberg dell’overtourism, al centro delle discussioni nelle più famose città del mondo. A Venezia, per esempio, dal 25 aprile scorso è entrato in vigore, in via sperimentale, il ticket da 5 euro per i visitatori giornalieri. Nel mirino, infatti, c’è soprattutto il turismo “mordi e fuggi”, che comporta l’aumento dei prezzi delle case, tolte dal mercato immobiliare dei residenti per poter essere affittate a prezzi più alti.

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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