by Redazione | 1 Febbraio 2022 13:57
Revocare tutte le restrizioni di viaggio per tutti quei soggetti completamente vaccinati e in possesso di certificato Covid valido, come consigliato dal nuovo regime per i viaggi all’interno della Ue, entrato in vigore oggi.
È il messaggio congiunto lanciato da Iata e Aci Europe (Airport Council International) che segue di poche ore la conferma del nuovo regime stabilito da una Raccomandazione del Consiglio Ue adottata il 25 gennaio scorso[1], che si basa sullo stato di salute dei viaggiatori, piuttosto che sulla situazione epidemiologica del loro Paese o area di origine.
Ad avvalorare questo appello le due associazioni del trasporto aereo internazionale menzionano una ricerca condotta in Finlandia e in Italia che fornisce dettagliate informazioni sullo sviluppo di una politica a livello europeo per la rimozione delle restrizioni. La ricerca, resa pubblica in questi giorni, conferma la validità dell’approccio incentrato sul viaggiatore, evidenziando l’inefficienza delle recenti restrizioni di viaggio imposte dai Paesi europei nel mitigare i rischi per la salute pubblica e la società posti dal Covid-19.
In aggiunta a ciò, un’altra analisi prodotta da Oxera ed Edge Health rivela che è probabile che i requisiti dei test pre-partenza siano inefficaci nell’arrestare o addirittura limitare la diffusione della variante Omicron. L’analisi delle restrizioni ai test imposte dall’Italia e dalla Finlandia rispettivamente il 16 dicembre e il 28 dicembre 2021 a tutti i viaggiatori in arrivo non ha apportato differenze distinguibili alla trasmissione di casi di Omicron in quei Paesi. Al contrario, l’impatto di queste restrizioni, e in particolare le limitazioni alla libera circolazione delle persone, ha provocato notevoli e inutili difficoltà economiche, non solo per i settori dei viaggi e del turismo e della loro forza lavoro, ma per l’intera economia europea.
Il rapporto mostra inoltre che il mantenimento dei requisiti di test pre-partenza per i viaggiatori vaccinati/recuperati non avrà alcun impatto sulla futura diffusione della variante Omicron in Italia e Finlandia. E quindi imporre queste restrizioni prima, ovvero lo stesso giorno in cui la variante Omicron è stata identificata come un problema dall’Oms, non ne avrebbe fermato la diffusione né l’avrebbe limitato in modo significativo in Italia e Finlandia.
Ciò è inerente al fatto che le varianti circolano con largo anticipo rispetto al momento in cui vengono identificate, motivo per cui sia l’Oms che l’Ecdc ormai considerano inefficaci le restrizioni di viaggio. Il fatto poi che entrambi i Paesi stiano ora revocando i requisiti per i test pre-partenza, per Iata e Aci Europe è molto positivo.
Tuttavia, permangono preoccupazioni riguardo al fatto che entrambi i Paesi avrebbero potuto revocarli molto prima o evitare del tutto di imporli: occorre dunque imparare le lezioni per evitare ripetuti danni economici senza alcun beneficio per la salute pubblica. Iata e Aci Europe, infine, evidenziano che mentre la Finlandia ha revocato le restrizioni per tutti i viaggiatori vaccinati/recuperati in entrata, l’Italia lo ha fatto solo per i viaggiatori in entrata dall’Ue. Da qui un esplicito invito al governo italiano affinché questa revoca debba estendersi a tutti i viaggiatori in arrivo, poiché non vi è alcun vantaggio per la sicurezza sanitaria nel ritardare ulteriormente questo passaggio.
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