L’Italia risponde bene a Mauritius e certamente da dicembre ci si attende una sferzata grazie al nuovo volo Neos. «Ci aiuterà a spingere ulteriormente la destinazione – spiega Sheila Filippi, direttore Italia Beachcomber Resorts & Hotels – crediamo nel mercato italiano e sappiamo che porterà risultati. Anche grazie al consolidamento della partnership con Alpitour World e con l’arrivo del brand Bravo al Mauricia Beachcomber Resort & Spa stiamo toccando una tipologia di cliente non ancora non aveva viaggiato a Mauritius perché mancava questo concetto di club e animazione».
La riapertura post Covid è stata buona per gli hotel del Gruppo, e nella ripresa è emerso un trend nuovo, «Abbiamo notato che i primi a ripartire in maniera più forte sono stati i 5 stelle, credo derivi dall’esigenza di concedersi una vacanza di livello più alto dopo due anni di Covid, ma comunque anche i 4 stelle si vendono sempre bene. Avevamo inoltre deciso di non aumentare le tariffe e di mantenerle anche nel 2022 ai livelli del 2019 così è stato, e ora per la stagione 2023 abbiamo applicato solo un aumento tra l’1 e il 2% nel food and beverage, per il resto abbiamo mantenuto nella norma i prezzi».
Il Gruppo ha utilizzato i periodi di stop dovuti alla pandemia per effettuare interventi e migliorie a tutti gli hotel. E sta per ripartire anche il progetto di un nuovo resort, con campo da golf, hotel e ville di proprietà, che da Le Salines cambierà nome in L’Harmonie e sarà il nono hotel Beachcomber sull’isola, anche se ancora non ci sono indizi sulla data di apertura.
Il golf giocherà un ruolo importante, il Trou aux Biches è diventato infatti un Golf hotel con il lancio delle golf suite, per le quali gli ospiti avranno già inclusi golf card, green fee e trasferimenti gratuiti per andare a giocare. E dall’1 novembre la struttura avrà anche il suo concept premium all inclusive sul modello della formula presente allo Shandrani.
Tra le strutture lo Shandrani Beachcomber, 5 stelle completamente rinnovato, è stato riaperto l’anno scorso. «L’obiettivo era dargli un’anima precisa, un’impronta che prima non aveva e che rendeva difficile veicolare la struttura ai vari mercati – racconta il direttore Rico Paoletti -. Non siamo un villaggio ma creiamo un’atmosfera conviviale, non ci sono animatori di servizio ma professionisti che vengono a proporre uno spettacolo di livello. Contiamo su 50 ettari di spazi, tre punti mare differenti, spa e centro benessere, attività sportive».
Il focus è anche sul food and beverage, con sei ristoranti, di cui cinque inclusi in qualsiasi formula più uno a supplemento su prenotazione, dalla cucina italiana a quella thai ai piatti gourmet mauriziani. «Abbiamo aperto poi un ristorante che cambia tipologia e tematica in base ad eventi che verranno man man organizzati e comunicati sui vari mercati. Può variare dai 30-40 ai 100 coperti, ma noi cerchiamo di non oltrepassare i 50 per offrire sempre un servizio di qualità. E dopo la cucina sudafricana e quella spagnola, a inizio dicembre sarà la volta dell’Italia protagonista».
Inoltre, ricorda il manager, Mauritius è una destinazione che propone tanti modi di vivere la vacanza, non solo mare e da vivere tutto l’anno grazie al clima e al fuso orario ridotto. «Le adv l’hanno recepito ma fa sempre bene ribadirlo». Come rispondono i clienti italiani? «Sono contenti perché riscontrano a Mauritius quel che cercano, cordialità, gentilezza, savoir fare, sicurezza, l’italiano è molto attento a questi dettagli».