Acrobati e giocolieri, fiaccole rotanti e trampolieri. Musica soul e persino un barbecue a bordo piscina. Sembra Beverly Hills, in una sera di primavera, questo spicchio di Roma papalina che ospita il pool party del nuovo Belstay sull’Aurelia.
Aperta un anno fa, inaugurata ieri, la struttura a 4 stelle – ex Holiday Inn da 246 camere e sette sale meeting – ha una vocazione ben precisa: rivoluzionare l’ospitalità di periferia, consacrandola al bleisure, formula trendy che concilia il business travel con il leisure.
Siamo a una manciata di chilometri dal Vaticano. E l’opening di via Bogliasco 55 (diramazione dell’Aurelia, appunto) è una sorta rito profano. Trecento i proseliti tra partner, fornitori e i preziosi clienti corporate. Due su tutti gli officianti: l’amministratore delegato della catena Roberto Di Tullio e il direttore commerciale Daniele Montemurro, mente creativa di questo e altri eventi disruptive targati Belstay.
Quale sia lo stile – innovativo, per certi versi rivoluzionario – del brand nato nel post pandemia da Hotel OpCo, società che fa capo a Blantyre Capital, era stato già dimostrato con gli opening party di Milano Assago e Venezia Mestre, a cui seguirà a breve quello di Milano Linate.
Ma l’evento di Roma si distingue dagli altri per una ragione evidente: porta una ventata di Belstay al centro-sud, sancendo anche qui l’ingresso del marchio nel gotha dell’ospitalità d’avanguardia.
L’occupazione media della struttura capitolina è già all’80%. «Ospitiamo un evento dopo l’altro, in media quattro volte a settimana. E abbiamo già superato le 100mila presenze dall’apertura», ci racconta l’ad Di Tullio. «Siamo soddisfatti, ma c’è tanto ancora da fare. Abbiamo grandi cose in cantiere», giura un raggiante Montemurro in abito verde acqua.
Tra una chiacchiera e un’acrobazia del Circo Nero Italia, la serata scorre leggera. C’è chi beve Negroni, chi vino rosso, mentre sfilano le proposte gastronomiche del brand Seguimi, che tra focacce alla mortadella e supplì ribadisce fedeltà al chilometro zero.
Ma il party si distingue anche per il tocco solidale che Belstay intende imprimere a tutte le sue azioni. Da qui lo show dei clown-dottori dell’Associazione Andrea Tudisco e la raccolta fondi a favore della Fondazione Ant, a supporto di medici e infermieri che assistono malati oncologici a domicilio.
Tra le righe della festa, su questa collinetta dell’Aurelia, ciò che leggiamo è una grande ambizione. La società Hotel OpCo con i suoi brand Belstay e Seguimi ha tutta l’intenzione di crescere e rosicchiare quote di mercato ai competitor. Intanto, il Roma Aurelia «ha già vinto la sua sfida in termini di fatturato», tiene a ribadire Montemurro. Il merito? Certamente del direttore-donna Anna D’Alfonso, prontissima – parole sue – «ad accogliere nuove sfide per raggiungere i traguardi già fissati per il 2024».