Benedetta India: dal Gange al business dei pellegrini

Fedeli, curiosi, santoni, cialtroni, turisti. Un numero indefinito di persone. C’è chi dice 660 milioni, ma è davvero impossibile quantificarlo. Tutte passate e ammassate, nell’arco di 45 giorni, in un’area di 4.000 ettari per uno scopo: celebrare la Maha Kumbh Mela, il santo pellegrinaggio hindu che prevede, per i fedeli, il rituale dell’immersione nel Gange per purificarsi dai peccati. Il pellegrinaggio di quest’anno, che si è tenuto dal 13 gennaio al 26 febbraio a Prayagraj, città santa per gli induisti perché posta alla confluenza dei fiumi Gange e Yamuna, nonché del mitico Sarasvati (da cui il nome di confluenza tripla o Triveni San- gam), ha segnato il completamento del ciclo di Kumbh Mela ed è definito Maha Kumbh Mela, che si verifica ogni 12 anni nella città indiana dello Stato dell’Uttar Pradesh. Quest’anno, poi, secondo i calcoli astrologici pubblicizzati dalle autorità, si è verificato un allineamento delle costellazioni che si presenta una volta ogni 144 anni. Per Kaustubh Kambiri, un ventiquattrenne che ha raccontato la sua esperienza a Skift, il viaggio per la Maha Kumbh Mela è stata l’occasione non solo per partecipare al pellegrinaggio, ma per esplorare altre zone dell’Uttar Pradesh, il quinto Stato per estensione dell’India e il più popolato, con oltre 240 milioni di abitanti, come per esempio le città di Lucknow, Varanasi e Ayodhya. Un viaggio immersivo nella cultura indiana, al di là della spiritualità.
BUSINESS DA CAPOGIRO
Il turismo religioso è ormai diventato un business gigantesco in India, lo Stato più popoloso al mondo con circa 1 miliardo e 400 milioni di abitanti, e rappresenta oltre il 60% del turismo locale, secondo i recenti dati Kpmg. In tutto, secondo la società di servizi immobiliari Colliers, rappresenta il 30% del mercato totale del settore viaggi e turismo. La sua crescita sfrenata non mostra segni di rallentamento: il settore varrà, secondo le previsioni del governo indiano, 59 miliardi di dollari entro il 2028 e oltre 100 milioni di persone vi lavoreranno entro il 2030. Nel 2024, i viaggi per motivi religiosi hanno registrato crescite tra il 30 e il 40% su base mensile, secondo l’agenzia di viaggi online Ixigo.
La Maha Kumbh Mela è solo un esempio di un trend emerso nell’industria turistica indiana: hotel, compagnie aeree e agenzie hanno ormai riposto la propria fede nel turismo religioso. Alcuni dati mostrano chiaramente la forza dell’India come meta turistica religiosa: nel Paese, sono presenti molti siti induisti, musulmani, sikh, buddisti e cristiani, visitati da milioni di persone all’anno. Lo scorso anno, per esempio, oltre otto milioni di persone – secondo il quotidiano Gomantak Times – hanno visitato la città vecchia di Goa per l’esposizione delle reliquie di san Francesco Saverio, un evento spirituale che ogni 10 anni vede convergere i pellegrini in questa città del sud del Paese che custodisce le spoglie del missionario cristiano.
GIOVANI E TUTTO L’ANNO
A rendere ancora più appetibile il turismo religioso è il fatto che interessi varie generazioni, secondo i dati di Ixigo, secondo cui i giovani tra i 20 e i 25 anni rappresentano fino al 26% delle prenotazioni totale per i pullman, con le persone tra i 28 e i 43 anni a rappresentare fino al 31% delle prenotazioni per i treni per Prayagraj.
L’industria del travel vuole capitalizzare questo andamento. Indian Hotels Company (IHCL) ha ora quattro proprietà a Varanasi e altrettante ad Ayodhya ed è presente con i suoi diversi brand, da quello del lusso Taj al più economico Ginger. Secondo l’amministratore delegato, Puneet Chhatwal, insieme ai concerti e alla stagione dei matrimoni, a guidare la profittabilità nell’attuale trimestre sarà proprio il santo pellegrinaggio.
In tutto, Indian Hotels Company ha 66 alberghi, operativi o in fase di sviluppo, in destinazioni spirituali e ha inoltre intenzione di espandere ancora il proprio portfolio. Per l’agenzia di viaggi online MakeMyTrip, il turismo spirituale è emerso come volano di crescita. «I pellegrinaggi avvengono tutto l’anno, non ci sono stagioni», ha fatto presente l’amministratore delegato, Rajesh Magow, parlando dell’ultima trimestrale. Le ricerche per destinazioni religiose, sulla sua piattaforma, sono aumentate del 46% nel 2024 rispetto al 2022, ha raccontato a Skift.
L’AVIAZIONE SI ADEGUA
Anche l’industria aerea insegue il turismo religioso. Lo scorso anno, con la consacrazione del Tempio Ram a Ayodhya, Air India Express, IndiGo e SpiceJet hanno inaugurato i collegamenti aerei con la città. Bodh Gaya, nello Stato federato del Bihar, uno dei quattro più importanti luoghi di pellegrinaggio buddhisti, è a sua volta un’importante meta turistica nel Paese. Lo scorso anno, Air Asia e Thai Airways hanno iniziato a volare dalla Thailandia a Bodh Gaya, in ottobre, mentre Bhutan Airlines e Drukair hanno inaugurato le loro rotte dal Bhutan. Due compagnie del Myanmar hanno a loro volta annunciato dei voli commerciali per la stagione turistica 2025. Voli charter operano da Hanoi, in Vietnam, per l’aeroporto di Bodh Gaya. Secondo i dati delle autorità dell’Uttar Pradesh, oltre 164 milioni di turisti hanno visitato, nel 2024, Ayodhya, il triplo del 2023. Varanasi e Mathura, altri luoghi sacri per gli induisti, hanno accolto rispettivamente 110 e 90 milioni di visitatori. Nella corsa per trarre profitto dalla Maha Kumbh Mela, sono stati organizzati 81 nuovi voli per Prayagraj; nel dicembre 2024, Prayagraj aveva connessioni dirette solo con altre otto città, ora con 17. Ixigo ha comunicato che il turismo spirituale ha fortemente contribuito agli utili dell’ulti- mo trimestre del 2024, con un aumento delle prenotazioni per Varanasi, Gaya, Shirdi, Puri, Haridwar e Vaishno Devi fino al 100-150% rispetto a un anno prima.
OBIETTIVO METE FRIENDLY
Nonostante gli incassi significativi e l’enorme potenziale, le mete del turismo religioso non sono molto tourist friendly. La maggior parte dei siti è antica e non adattata alle necessità portate da un imponente flusso turistico: per questo, il governo indiano sta investendo nello sviluppo delle infrastrutture, dopo aver lanciato il Pilgrimage Rejuvenation And Spiritual Augmentation Drive (Prasad) nel 2014. Da allora, sono stati ideati 46 progetti per una spesa pari a 185 milioni di dollari Usa, di cui 23 completati, secondo i dati di novembre del ministero del Turismo.
I privati si stanno concentrando soprattutto sulle innovazioni tecnologiche. MakeMyTrip ha introdotto nuove funzionalità sulla piattaforma di prenotazione per migliorare l’accessibilità e la convenienza per i viaggiatori, con filtri che permettono di trovare alloggi con l’accesso per i disabili, di selezionarli in prossimità dei luoghi sacri o in base alla possibilità di avere pasti vegetariani. Ixigo ha ideato un microsito per il Maha Kumbh Mela, in modo da aiutare i pellegrini a pianificare il viaggio: fornisce informazioni su logistica, riti, eventi chiave e attività durante il festival, permettendo di prenotare alberghi, aerei, treni e autobus su un’unica piattaforma. Inoltre, offre itinerari personalizzati in base alle singole preferenze. E chissà che per il prossimo Giubileo non ci ritroveremo a prendere esempio proprio dall’India.