Biden non apre le frontiere Usa: il travel in pressing
Gli europei non possono ancora entrare negli Usa per turismo. Ad oggi, gli Stati Uniti non cedono alle pressioni esterne (e interne, soprattutto della travel industry, ndr) e permettono l’ingresso nei confini Usa solo ai viaggiatori del continente americano a eccezione del Brasile e del Canada. Questo, nonostante tali restrizioni costino agli Usa qualcosa come un milione e mezzo di dollari alla settimana soltanto contando gli arrivi da Canada, Regno Unito e Ue, con la cifra che sarebbe sufficiente a dare impiego almeno a 10mila persone.
E mentre la variante Delta corre e preoccupa, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha ribadito ha dichiarato: «La priorità del governo e del presidente Joe Biden resta quella di proteggere la salute degli statunitensi dal virus e dalle sue mutazioni».
L’industria del turismo negli States – che comprende anche quella dell’aviazione commerciale e che ormai da quasi due anni segna rosso (quasi fisso) – prosegue però nel suo pressing su Biden: tra le varie azioni, un gruppo di 75 democratici e repubblicani hanno inviato una lettera al presidente per allentare le restrizioni, soprattutto con riferimento ai viaggiatori di Canada e Regno Unito.
Alle mosse politiche si aggiunge anche la richiesta delle associazioni come Iata, che riunisce quasi 300 compagnie aeree e copre più dell’80% del traffico aereo mondiale: “Per i Paesi che hanno livelli bassi di rischio, vanno assolutamente aperte le frontiere”, sostiene Iata.