by Andrea Lovelock | 17 Dicembre 2020 7:00
Presentata da Isnart-Unioncamere la nuova Piattaforma delle opportunità turistiche che è parte integrante dell’Osservatorio Big Data che Isnart aveva già allestito: in questa nuova piattaforma appaiono 140 destinazioni, 938 attrattori territoriali per raccontare l’Italia delle eccellenze interfacciate in tempo reale col sentiment del web.
Come spiegato da Roberto Di Vincenzo, presidente Isnart, e dal vice presidente di Unioncamere, Tommaso De Simone, questo innovativo strumento è stato realizzato per pianificare lo sviluppo del turismo futuro in Italia ed è a disposizione del sistema camerale, dell’Enit e degli operatori privati.
Nel dettaglio, ha spiegato Di Vincenzo: «la mappa aggrega diverse componenti legate alle peculiarità delle singole destinazioni e dei territori circostanti, per un totale di 200 variabili che vengono incrociate con le richieste della domanda che viaggiano sul web. In altre parole una panoramica del territorio su ciò che esiste e ciò che manca per valutare il grado di adeguatezza di una meta turistica, per pianificare e progettare le politiche di marketing territoriale e intercettare le varie domande turistiche».
Il primo apprezzamento su questo nuovo strumento è stato espresso dal ministro del Mibact, Dario Franceschini, che ha ribadito: «Nell’immediato futuro sarà indispensabile essere al fianco delle imprese, anche con nuove risorse a sostegno per una ripartenza immediata del settore. Ora serve una strategia di fondo per la ripresa perché sono convinto che subito dopo l’emergenza sanitaria il turismo in Italia tornerà impetuoso. Si partirà con quanto previsto dal Recovery Plan e la road map verrà dettata dal Piano Strategico del Turismo che stiamo riscrivendo per aggiornarlo. Le tre direttrici-guida sono[1]: riqualificazione dell’offerta ricettiva, adeguamento delle infrastrutture – creando una rete di interconnessione aereo-treno alta velocità che arrivi fino alla Sicilia – e un grande intervento sull’Italia dei borghi, dei cammini, delle ferrovie storiche, delle piccole città d’arte, delle bellezze naturali»
Secondo Franceschini, poi, «ci sono le priorità della digitalizzazione e della promozione: quest’ultima componente essenziale dovrà essere diversa e stiamo lavorando con l’Enit per rendere l’Italia attrattiva come accoglienza e parlare molto di sicurezza, con un buon sistema di welfare e assistenza sanitaria, soprattutto per i turisti senior».
Oltre ai commenti positivi sulla piattaforma, Luca Patanè, presidente di Confturismo è stato molto esplicito sulle altre priorità avanzate dalle imprese: «Abbiamo bisogno di una fiscalità agevolata che permette agli operatori privati di reinvestire e programmare[2] il loro futuro imprenditoriale al servizio del turismo. Così come avremo bisogno di regole chiare e certe per visitare il nostro Paese. Non possiamo continuare ad aggiornare quasi quotidianamente le regole d’accesso, perché questo non consentirebbe ai nostri clienti di prenotare viaggi e vacanze dalle nostre parti con tranquillità e sicurezza. Così come, altro punto fondamentale, le imprese turistiche hanno bisogno di dati certi e aggiornati in tempo reale. Non è possibile che sul sito Isnart, ad esempio, ci siano dati del 2018, non servono a nulla e non consentono di pianificare il futuro, né di abbozzare strategie attendibili».
Mentre Marina Lalli, presidente di Federturismo, ha rilanciato la necessità di avere a disposizione ben altra entità rispetto ai soli 3 miliardi previsti[3] nel Recovery Plan «Il governo deve capire che il turismo porta con sé una serie di settori – vedi la moda, il design, il food – e un indotto che necessitano di ingenti risorse per ripartire seguendo il piano strategico di rilancio turistico. C’è poi il tema della programmazione che è il grande assente in un susseguirsi di decreti-tampone. Tema che va impostato con estrema urgenza. Non si può intervenire solo per tamponare su ristoranti, su impianti di risalita. Né si può pensare di continuare ad agire con provvedimenti a pioggia di cui hanno beneficiato anche imprese di settori che non avevano bisogno di aiuti».
Concorde con le istanze avanzate dalle associazioni di categoria anche Vittorio Messina, presidente di Assoturismo. «Nella ripartenza dobbiamo considerare che il turismo è un sistema complesso per il quale è fondamentale erogare ben altre cifre rispetto ai 3 miliardi del Recovery Plan. Stiamo parlando di un comparto che dà lavoro a quasi 2 milioni di persone e non si può ripartire con tante belle idee e piani senza adeguate risorse. Il governo deve riconsiderare la esigua dotazione prevista», ha detto Messina.
Sul cambio di passo della promozione, infine, è intervenuto Giorgio Palmucci, presidente Enit ricordando che. «stiamo già rivedendo le nostre strategie, pur sempre in stretta collaborazione con Camere di Commercio, con le ambasciate, con gli uffici Ice e presto forniremo adeguate info alle imprese, perché ovviamente occorre lavorare insieme. E sarà fondamentale evitare errori, vedi il tema del turismo sostenibile».
In Italia, secondo Palmucci, ci sono circa 5.000 comuni in territori dove si trova il 64% dei siti Unesco. «Ebbene è importante assicurare l’accessibilità di tutti questi patrimoni, con una virtuosa interconnessione tra il trasporto aereo e quello ferroviario. Questo permetterebbe di allungare anche la durata dei soggiorni. Così come sarà cruciale lavorare anche sulla autenticità: sarà importante agire sui prodotti d’eccellenza del made in italy, e quindi lavorare insieme al settore della moda, del design, del food. Deconcentrando e destagionalizzando».
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