Se il 2023 è stato un anno d’oro per il turismo in Europa, nonostante gli arrivi dalla Cina siano stati frenati dalle difficoltà burocratiche e dai collegamenti aerei non del tutto ripristinati, nel 2024 si prevede una conferma con qualche prospettiva di crescita per chi sceglie il vecchio continente per fare shopping. A sostenerlo è Global Blue, società di servizi per la gestione dei rimborsi degli acquisti tax free per i turisti extra Ue, che ha realizzato una ricerca basata sui dati di 3 milioni di viaggiatori internazionali e su un sondaggio condotto tra i clienti che hanno utilizzato il loro servizio di tax refund.
Dal primo febbraio, intanto, in Italia è entrato in vigore il nuovo regime previsto nell’ultima legge di bilancio: ridotto da 154,94 a 70 euro la soglia che consentirà ai turisti extra Ue di acquistare beni in Italia
Gli americani sono sicuramente i più attesi, dato che già nel 2023 hanno recuperato sul 2019 arrivando a spendere il 241% rispetto all’ultimo anno pre-pandemia. E il 49% degli intervistati ha dichiarato di voler tornare in Europa nei prossimi mesi, sempre con l’intenzione di fare shopping: il 74% afferma di voler mantenere o addirittura aumentare la propria capacità di spesa.
Le aspettative per l’anno in corso, però, si stanno concentrando sulla Cina, che rappresenta da diversi anni un mercato turistico rilevante per numero di presenze e capacità di spesa ma che non si è ancora ripreso dalle difficoltà del periodo pandemico, soprattutto per motivi legati alle difficoltà di ottenere i visti, ora agevolati da Pechino. «L’Italia ha già riaperto il 100% dei propri centri per i visti – ha detto a L’Agenzia di Viaggi Magazine Stefano Rizzi, country manager per l’Italia di Global Blue – e sono già attivi i collegamenti aerei diretti, tanti quanti ce n’erano nel 2019, che favoriscono la scelta del nostro Paese come prima e anche unica meta del viaggio per chi arriva dalla Cina».
Una conferma di queste previsioni arriva dai dati freschissimi sul Capodanno cinese, appena festeggiato anche in Italia, che ha visto una crescita della spesa tax free da parte di clienti cinesi, diventati i primi per importi d’acquisto, ovvero il 19% del totale. Rispondendo alle interviste effettuate da Global Blue tra i clienti che hanno effettuato un viaggio in Europa, oltre l’84% si è detto intenzionato a tornare entro un anno e prevede di spendere almeno le stesse cifre del viaggio precedente.
Gli operatori che puntano a questo mercato devono tenere conto di come stia cambiando velocemente. «Nel 2019, una gran fetta dello shopping cinese era generato dai gruppi – dice Rizzi – e oggi i gruppi non ci sono più. Il turista cinese è molto più giovane, spesso ha meno di 26 anni, quindi anche gli operatori commerciali devono stare molto attenti e non assimilarli alla clientela americana».
Che i giovani siano sempre più importanti nella fascia dei turisti che spendono tanto è un fenomeno che si registra a livello mondiale. Il 60% degli shopper, secondo i dati di Global Blue, è costituito da millennial e generazione Z. Anche in Italia il trend è in crescita: questa fascia d’età rappresenta il 13% degli shopper ma soprattutto ha registrato nel 2023 un recupero della spesa, rispetto al 2019, del 264%.
Naturalmente, i dati sulla spesa in negozi di lusso, o almeno di fascia premium, non è rappresentativo dell’intero movimento turistico, nel quale va compreso anche chi viaggia per motivi culturali o di pura evasione e non viene intercettato dai negozi tax free. Ma costituisce una fetta alla quale gli operatori turistici puntano per i prodotti a più alto valore aggiunto.