Così la storica Borsa del turismo, sempre più Milano-oriented, reinventa il suo format: nuove date (dal 2 al 4 aprile), nuova location (fieramilanocity), nuovi manager. E l’impressione, incontrandoli al Mandarin Oriental Milan, è quella di una squadra compatta, determinata a riportare Bit agli antichi fasti. Se Greco, che questa Borsa l’ha organizzata negli anni migliori (dal 2007 al 2010), incarna il ponte tra passato e futuro; Martini è l’uomo «con il pedigree da fierista» che serviva per completare l’evoluzione. «Siamo una bella coppia», dicono sorridendo. E sembrano esserlo davvero.
Eppure i detrattori non mancano. «Malelingue», li chiamano, «ma è comprensibile, ce lo aspettavamo. Li smentiremo con i fatti». E un fatto già c’è: «Lo spazio espositivo – assicurano – sarà maggiore del 50% rispetto agli scorsi anni, pari a 16mila mq. E guai a chi mette in giro la voce che sarà una Bit in miniatura».
Approfittiamo dell’incontro a Milano per intervistare il neo exhibition manager Nello Martini, volto nuovo per il turismo, ma non per l’industria delle fiere, né per il marketing, dove è attivo da oltre vent’anni. Tocca a lui, dunque, trainare la Bit nel futuro.
Ci racconti la “sua” Bit?
«Mia? Tutt’altro. Nello slogan c’è la parola “your”, tua. L’obiettivo è restituire a ciascun italiano, dai professionisti del turismo ai viaggiatori, la propria Bit. C’è l’intenzione di creare un evento emozionale, capace di coinvolgere visitatori e partecipanti. Nel pay-off torna anche Milano, per sottolineare il riavvicinamento alla città».
Come mai questo trasloco?
«Da un’indagine è emerso che gran parte del pubblico avrebbe preferito la fiera in centro città. Da qui l’azione “Bit back in town”, su cui lavoreremo anche a livello social. L’obiettivo è coinvolgere la cittadinanza in un periodo dell’anno propizio anche dal punto di vista climatico».
E quindi la fiera si farà ad aprile, giusto una settimana dopo la Bmt di Napoli. Come mai questa scelta?
«Non c’era nessuna intenzione di pestare i piedi alla Bmt, con cui auspichiamo un incontro e un dialogo. Abbiamo guardato il calendario internazionale, scartando le date di Itb, dell’Atm di Dubai e di altri grandi eventi fieristici. La finestra dal 2 al 4 aprile è quella più “cool” per Milano perché si colloca tra Miart e il Salone del Mobile, due grandi catalizzatori di pubblico e di energia».
«Entrambe, come sempre. Si parte la domenica con l’apertura al pubblico e si prosegue lunedì e martedì con i soli professionisti del turismo».
Sul fronte trade, sarà cruciale convincere le agenzie a venire in fiera. Che strategia avete?
«Il primo passo è la comunicazione, il secondo è andare sul territorio a incontrare – oltre alle Regioni – le adv più significative per spiegare loro la nuova formula di Bit e così coinvolgerle. Certo, i risultati dipenderanno anche dai contenuti che metteremo dentro il contenitore-fiera. Accanto alle quattro aree Leisure, Luxury, Mice e Destination Sport, ci saranno tre percorsi dedicati ad altrettanti settori-chiave per il business delle agenzie: Enogastronomia, Wedding e Digital con espositori specializzati e spazi esperenziali. Ma stiamo stringendo anche accordi con gli operatori dell’alta velocità ferroviaria e le compagnie aeree per agevolare la partecipazione delle adv».
E i tour operator torneranno?
«Lo speriamo, naturalmente».
C’è già, per caso, un accordo con Astoi?
«Ancora nulla di definito. Ma presto ci sarà un incontro con il nuovo direttivo: abbiamo tutta la volontà di dialogare con l’associazione e con i singoli t.o.».
Abbasserete i prezzi degli stand?
«Non ci saranno cambiamenti siderali nel pricing. Ma offriremo di più alla stessa cifra. Sarà il risultato ottenuto dall’espositore che farà la differenza».
E Franceschini, Taleb Rifai, le massime istituzioni: avete pensato di coinvolgerli?
«Ci stiamo lavorando».
Chi per adesso è realmente coinvolto è l’hipster con la valigia che campeggia sulle locandine…
«Un’immagine di rottura che rappresenta il ritorno di Bit alla persona. Perché di questo è fatto il turismo: di persone ed emozioni. Quelle che si vivono in un viaggio e che vogliamo tornare a trasmettere in fiera».