Trasformazione digitale, nicchie tematiche, job placement e riflettori puntati sullo “zoccolo duro” dell’offerta italiana, insieme a un annunciato ritorno del mondo Europa. Con questo bagaglio Bit si prepara ad aprire i battenti, domenica 10 febbraio a Milano, per tre giorni di manifestazione fino al 12.
Cento destinazioni per un totale di 1.300 espositori. Questi in sintesi i numeri dell’edizione 2019, che saluta “il ritorno del mondo europeo”. E oltre ai ritorni di Germania, Svizzera, Francia e Portogallo, quest’anno arrivano in fiera Armenia, Costa Rica, Monaco, Oman, Namibia e Tanzania.
SOCIAL COOKING E UN REALITY-MATRIMONIO. Confermate le quattro aree tematiche, con l’intento di giocare la carta dell’originalità. A Bit of taste per esempio ospiterà, oltre al confronto tra cucine tipiche e agli showcooking, anche “social cooking” con gli influencer ai fornelli, serate a tema e aperitivi sulle tendenze enogastronomiche del momento.
Mentre nell’area I love wedding nella domenica aperta ai visitatori addirittura un reality show metterà a confronto un matrimonio all’occidentale con uno indiano, dalla vestizione degli sposi al lancio del bouquet alle danze, con il coinvolgimento del pubblico. Bit4Job rinforzerà la formula che combina selezione e formazione e alla quale i candidati si possono iscrivere online sul sito.
Torna potenziata anche l’area Betech, dedicata alla trasformazione digitale e che vedrà da un lato sfilare quarantuno startup individuate in collaborazione con l’Associazione italiana startup turismo, e dall’altro il forum Bit: Bringing Innovation into travel, con tre incontri centrali, a cura di Fiera Milano Media.
Tra le colonne portanti di Bit si conferma anche il palinsesto dei convegni: ne sono previsti 140, che spaziano dall’Internet of Things alla tutela dei borghi antichi, dall’intelligenza artificiale alle revenue, dal turismo religioso al marketing digitale alla fiscalità. In particolare, l’accento sull’hôtellerie: «Abbiamo un convegno sulle catene alberghiere italiane, di cui a nostro giudizio si parla ancora troppo poco», commenta Simona Greco, art fashion, hospitality and travel director di Fiera Milano.
PACCHETTI, CULTURA E BLEISURE PER ADV. In questo palinsesto di eventi e offerta espositiva quali sono i driver che dovrebbero spingere le agenzie di viaggi ad andare in fiera? «Sicuramente un elemento è che le destinazioni, Italia ed estere, offrono opportunità che non sono più appannaggio dei tour operator, che devono aggregare prodotti, ma anche dei pacchetti che possono essere venduti già dal giorno dopo – commenta la manager – E poi un altro tema interessante per le agenzie sono le nicchie tematiche, che offrono intanto l’opportunità di formazione su gusti e tendenze dei viaggiatori, ma sono anche motivi di promozione delle proprie attività maggiori rispetto al “classico” montagna mare. All’interno di questi due driver vedo molte altre opportunità per le agenzie, dalla cultura all’offerta turistica abbinata a un viaggio di business per esempio: intercettando le tendenze e i gusti dei consumatori si possono fare proposte proattive».