Bit 2023, il travel alla sfida della Gen Z e dei nativi del Metaverso
«Se viaggi si vede». Questo è il claim di Bit 2023, in programma all’Allianz MiCo di Milano da domenica 12 a martedì 14 febbraio, e per sottolineare il conto alla rovescia lo slogan ha debuttato anche sul mezzo di trasporto meneghino per eccellenza, il tram. E proprio sul tram brandizzato il management di Bit ha voluto incontrare i giornalisti a circa un paio di settimane dall’inizio della fiera, lanciando anche il dibattito tra travel “fisico” e il protagonista del momento, il Metaverso.
«La crescita di oltre il 66% del 2022 contro l’anno prima ci vede ben sperare per il 2023, e l’Italia gioca un ruolo centrale, dobbiamo cercare di intercettare una parte importante dei 900 milioni di viaggiatori internazionali che l’anno scorso hanno viaggiato all’estero (secondo il Barometro Unwto, ndr). Siamo molto soddisfatti di questa edizione, pensiamo rappresenti il grande ritorno di Bit al centro dell’eco-sistema fieristico», sostiene l’ad di Fiera Milano, Luca Palermo.
Accanto alle regioni italiane, Bit quest’anno ospiterà circa 45 Paesi, 500 top buyer provenienti da da 54 mercati e tra gli operatori vedrà il ritorno – o meglio il debutto con nuova veste – di Ita Airways.
Espositori, convegni e piattaforme per dare la spinta all’industria verso i viaggiatori, e tra i target maggiormente sotto i riflettori oggi c’è sicuramente la Gen Z. Come intercettarli? Se da un lato da più parti si certifica il ritorno di giovani e giovanissimi in agenzia, dall’altro la grande promessa del prossimo futuro è la tecnologia spinta. E la stessa Bit punta a tenere insieme le due anime.
«Anche se il metaverso forse è ancora un po’ oltre per noi, sicuramente la digitalizzazione è un passo fondamentale – spiega Franco Gattinoni, presidente Fto, intervenuto in conferenza stampa – La sicurezza di affidarsi a un professionista è stata riscoperta dai clienti. Come Fto stiamo cercando di aiutare le aziende con investimenti per sostenere un comparto che non dobbiamo lasciare solo in mano al mondo delle Ota, che oggi sono sempre meno società di travel e sempre più di marketing e tecnologia. In Gattinoni per esempio abbiamo messo a punto la piattaforma che integra tutte le principali Olta, e in questo passaggio la formazione è fondamentale. Il futuro è marketing e tecnologia ma ancora anche assistenza fisica quando serve, la formazione occorre per cambiare il sistema, oggi bisogna essere in tempo reale su tutto e connessi sempre. L’adv dovrebbe essere un concierge a disposizione del cliente grazie alla tecnologia. Ma – avverte il manager – sugli investimenti bisogna avere più coraggio, e in questo mi rivolgo anche al Governo, gli importi dei bandi previsti dal Pnrr sono limitati».
Intanto, lo spauracchio della tecnologia come sostituto della realtà sembra aver lasciato il posto ad un più accomodante concetto di aiuto alla fisicità, e il metaverso lo si può intendere come «Un Internet dei luoghi, dove si può essere maggiormente coinvolti con la storia che l’azienda vuole raccontare, e questo influenza già il mondo del turismo – spiega l’esperto Tommaso Nervegna, Metaverso strategy e design director di Accenture – Si sta formando la generazione dei nativi del Metaverso, che non Lo vedono più come una distinzione. Il continuum di esperienze tra mondo reale e virtuale può amplificare l’esplorazione, stimolare una meta e l’accesso a luoghi meno conosciuti, è uno spunto per una nuova generazione di turisti. La tecnologia è sempre un elemento che le aziende possono usare per attrarre nuove fette di consumatori che oggi fanno fatica a raggiungere e che già popolano questi ambienti. La sfida e lo step necessario saranno capire come riempirli e che servizi offrire».