Blockchain, il Mise prepara la strategia nazionale
Una strategia nazionale che permetta all’Italia di assumere un ruolo d’avanguardia in Europa su blockchain e intelligenza artificiale. È questo uno degli ultimi e più ambiziosi obiettivi del ministero dello Sviluppo economico (Mise), guidato da Luigi Di Maio.
Il progetto verrà sviluppato grazie al lavoro di due gruppi di esperti selezionati, formato ciascuno da 30 persone, nell’ambito dei relativi settori di intelligenza artificiale e tecnologie basate su registri distribuiti e blockchain. Per assicurare trasparenza e poter beneficiare della massima condivisione e del contributo dell’intera comunità di interesse, le due strategie nazionali – una volta elaborate – saranno sottoposte a consultazione pubblica.
«Le numerose e qualificate manifestazioni di interesse pervenute in occasione della selezione delle due squadre di esperti dimostrano il patrimonio di conoscenze che abbiamo in Italia sulle tecnologie. Insieme alle persone individuate sapremo costruire delle strategie cruciali per lo sviluppo del nostro Paese all’insegna dell’innovazione», ha dichiarato Luigi Di Maio.
Tra i componenti del gruppo in ambito di blockchain – già tre le riunioni plenarie svolte tra gennaio e febbraio – c’è Ernesto Damiani, professore ordinario al Dipartimento d’Informatica dell’Università di Milano e direttore del Center on Cyber-Physical Systems alla Khalifa University di Abu Dhabi. «La blockchain è una tecnologia che deve essere intesa come moltiplicatore dell’economia – sottolinea Damiani– Uno strumento che permette costi più bassi rispetto al passato incrementando al tempo stesso le attività. Inoltre, promette l’avvio di progetti verticali in mercati strategici».
Nel turismo, ad esempio, «sfruttando le potenzialità della blockchain si possono integrare le offerte turistiche del nostro territorio, spingendo soprattutto le agenzie di viaggi a fare più incoming e tenendo conto di farlo in totale sicurezza», prosegue Damiani.
Andrea Cioffi, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’Industria, precisa: «Nel caso della blockchain prevediamo di incentivare ricerca e sperimentazione e di costruire una cornice giuridica di riferimento. L’Europa deve avere un approccio unitario e stare compatta se vuole imporsi in modo efficace e soprattutto alternativo rispetto a giganti come Stati Uniti e Cina. L’Italia siederà al tavolo sullo stesso piano degli altri Paesi dell’Ue e farà sentire la propria voce. Il team di esperti deve riuscire a insegnare a tutti quanto vale l’innovazione italiana».
Il punto nevralgico, settore turistico compreso, che può fare la differenza riguardo la blockchain è quello relativo ai pagamenti. Un esempio ci viene dato proprio da Ernesto Damiani, che ha guidato i progetti targati Pay with a Group-Selfie, finanziati dalla fondazione Bill e Melinda Gates, per l’utilizzo di tecnologie blockchain per i pagamenti digitali in aree rurali a scarsa o zero copertura. «In Africa utilizziamo i minuti telefonici come fossero moneta. L’intento è, infatti, proprio quello di allargare le possibilità di pagamento con strumenti alternativi, senza ricorrere necessariamente alla moneta», conclude l’esperto.