Torna a crescere la Blue economy in Italia, ovvero la cosiddetta economia del mare. La ricchezza prodotta nel 2021 (+9,3% rispetto al 2020) porta a quasi 56 miliardi di euro il valore aggiunto generato dalle imprese del settore, ma stenta ancora a recuperare i livelli pre Covid.
Sono in tutto 225mila le attività imprenditoriali della Blue economy in Italia – il 3,7% delle imprese totali – e praticamente due terzi di queste appartengono al settore del turismo. Il Lazio è al top per numero di imprese del sistema mare (15,5%) con Roma che guida la classifica provinciale con quasi 30mila aziende del settore (13%).
È quanto emerge da un’analisi del Centro Studi Tagliacarne sul X Rapporto dell’Economia del mare che ha realizzato per la Camera di Commercio Frosinone Latina, Informare e Unioncamere.
«Dopo il drastico calo del 2020 che aveva fatto segnare perdite per 8 miliardi di euro – osserva Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro studi Tagliacarne – il settore della blue economy ha invertito la tendenza lo scorso anno. Ha prodotto 56 miliardi di euro ma ne ha attivati complessivamente 156,7 miliardi di euro su tutta la filiera, diretta e indiretta, grazie alla sua capacità moltiplicativa. Le buone performance del settore turistico e della logistica, due componenti molto importanti per l’economia del mare, inducono a ritenere che anche nel 2022 ci saranno risultati molto incoraggianti che porteranno il settore a superare, già quest’anno, i valori del 2019».
Più in particolare nel turismo del mare, i servizi di alloggio e ristorazione fanno la parte del leone con 107mila imprese che insieme alle attività sportive e ricreative (33.684 imprese) rappresentano il 62,4% dell’imprenditoria blu. Segue la filiera ittica (33.601), con un peso del 15%, tallonata dalla cantieristica, il13% (28.489 imprese).
La distribuzione territoriale delle imprese riflette, inevitabilmente, la connessione dei territori con l’elemento marino. In termini assoluti, il 47,9% delle imprese dell’economia del mare, vale a dire quasi la metà del totale nazionale, si trova nel Mezzogiorno (107.568 imprese), un altro 26,2% al Centro (58.755), mentre si attesta al 14,8% la quota del Nord Est e all’11,2% la quota del Nord Ovest.
Scendendo più nel dettaglio, il settore dei servizi di alloggio e ristorazione pesa di più al Centro 52,8% e nel Mezzogiorno 49,9%. Mentre la filiera ittica mostra valori superiori alla media nel Nord-Est (il 23,9%) e nel Sud (15,8%).
A livello regionale Lazio (15,5%), Campania (14 %) e Sicilia (12,3%) concentrano oltre il 40% delle imprese del mare. Infine, nella classifica provinciale se Roma è in testa con 29.728 realtà imprenditoriali blu, Napoli segue a ruota con più di 22mila imprese e, con un certo distacco, Venezia si piazza al terzo posto con 9.526 imprese.