Forse il bello deve ancora venire per il gruppo Uvet. Dopo un 2016 da incorniciare (14 milioni di ebitda) e un 2017 che si preannuncia ancora migliore – «dovremmo chiudere a 20 milioni, questa volta con dentro anche le attività di Settemari» – al Gruppo di Luca Patanè non restava che lanciare la sfida al mondo del trasporto aereo.
«Siamo rimasti gli unici in corsa all’acquisizione di Blue Panorama – annuncia il presidente – e se tutto va come dovrebbe andare il closing potrebbe avvenire già in autunno». Giuseppe Leogrande, il commissario della compagnia aerea, ha infatti accolto la proposta di acquisizione della compagnia da parte del Gruppo Uvet, che è ora al vaglio del ministero dei Trasporti.
Risultato: entro la fine dell’anno la holding milanese potrebbe compiere un ulteriore passo verso quell’integrazione verticale che da anni ne rappresenta l’obiettivo. «Siamo cresciuti sempre a piccoli passi, ma il mercato ci ha sempre dato ragione», commenta Patanè. A breve, inoltre, verrà anche annunciata l’entrata della quinta struttura milanese nella catena alberghiera del gruppo, ma ora il probabile acquisto di Blue Panorama è un passo di quelli davvero importanti.
«Ho superato tutte le paure legate al mondo del trasporto aereo, perché sono convinto di poter dare qualcosa anche a questo settore». E se il business plan verrà svelato solo a closing avvenuto, per il momento Patanè spende solo buone parole sulla compagnia. «In flotta ci sono 10 aerei, sul corto e medio vogliamo armonizzare le tipologie di aeromobili, sul lungo stiamo facendo un pensierino ai nuovi 787».
Ma si tratta comunque, di un vettore che rimane di nicchia, in attesa di capire cosa ne sarà di Alitalia e Meridiana. Non solo, «negli anni Blue Panorama è stata capace di fare utili, e di avere soldi in cassa», anche grazie a «un management che ha lavorato come se la compagnia fosse sua».
Da qui a dire però che non ci saranno cambiamenti nella struttura di comando il passo è lungo. E se Franco Pecci «non è più presidente da tempo, voglio seguire in prima persona le cose», avverte Patanè. Anche perché la sfida è fare della nuova Blue Panorama una compagnia che non si limiti a spartirsi con Neos il traffico charter dello stivale. «Il mercato va allargato, proponendo cose nuove».