«C’è il sole su Napoli. E come direbbe Totò, tutto il resto mi fa un baffo». Rompe il tabù con una battuta Angioletto De Negri, patron della Borsa Mediterranea del Turismo (Bmt), alla vigilia della 21ª edizione della sua fiera, dal 24 al 26 marzo alla Mostra d’Oltremare.
La prima a ridosso di Bit, ricollocata quest’anno dal 2 al 4 aprile a fieramilanocity. Se si temeva un tamponamento tra i due eventi, fin troppo vicini, il pericolo sembra essere scampato: la macchina del sud è arrivata intatta a destinazione, così come quella del nord, ben assestate su corsie parallele.
Nessun intoppo, quindi?
«Assolutamente no. A livello organizzativo Progecta non ha riscontrato problemi rispetto agli anni scorsi. E anzi, la vendita degli stand è andata bene con quattro Regioni in più – Basilicata, Umbria, Trentino e Toscana – e il ritorno di una decina di tour operator Astoi, grazie anche alla mia presenza all’interno dell’associazione. Il problema è più che altro per i buyer stranieri, che con due appuntamenti così vicini si sarebbero dovuti trasferire in Italia per 20 giorni».
Nuovi t.o. tra gli espositori. Ci dia qualche nome.
«Penso a Alidays, a Idee per Viaggiare. E ancora Cocktail, Carréblu, Condor, Naar, e importanti conferme come Ota Viaggi. Mentre sul fronte delle destinazioni, c’è per la prima volta Adutei, l’associazione degli enti del turismo esteri, con un suo stand e un convegno in agenda».
La vera sfida sarà soddisfarli, portando in fiera le agenzie. Previsioni?
«L’anno scorso abbiamo ospitato 600 adv da otto regioni italiane, pagandogli il viaggio, l’alloggio, l’ingresso alla Bmt e al mega party del sabato sera. La formula quest’anno è applicata alle agenzie di 12 regioni, compresa la Sicilia, con il viaggio in traghetto da Catania o Palermo. Per chi non rientra nel pacchetto ospitalità, è comunque assicurato lo sconto del 50% sull’alta velocità di Trenitalia. Insomma, mettiamo gli adv nelle condizioni di esserci. In più siamo avvantaggiati dalla posizione di Napoli, che è come se fosse l’epicentro d’Italia».
Altre novità di questa edizione?
«Abbiamo inaugurato il ristorante in piscina e rinnovato i servizi. Sul fronte espositivo, poi, sperimentiamo la formula dei Workstand: si tratta di stand da diciotto metri con una dozzina di sedie, scelto ad esempio dal Sudafrica, per organizzare briefing durante la fiera. Mentre i workshop, quelli tradizionali, hanno registrato il tutto esaurito. E poi la festa del sabato, quest’anno sarà speciale: l’abbiamo organizzata al Museo ferroviario di Pietrarsa, con cena e musica tra le storiche locomotive delle Fs, conservate in perfetto stato. Una location meravigliosa».
Non è che ci rimette quest’anno?
«E chi lo sa. Al massimo fallisco facendo una bella fiera».
Come nel libro L’animale notturno di Andrea Piva, dove il protagonista seguiva una filosofia stravagante: “Per diventare ricchi bisogna cominciare a comportarsi da ricchi”.
«Io la penso esattamente così. È proprio nei momenti di crisi che bisogna investire di più per smuovere le acque».
Che momento sta vivendo il mercato del sud?
«Come nel resto d’Italia la fascia medio-bassa stenta sempre più a viaggiare. Ma quello del sud è un mercato alternativo, con esigenze particolari: intanto qui da noi ci si sposa “con la busta” e il viaggio di nozze è una certezza. C’è poi la tendenza a viaggiare in famiglia. Dove per famiglia non si intende il nucleo ristretto, ma quella allargata: mini gruppi fino a dodici persone, dai nipoti alle nonne, difficilissimi da gestire dal booking. Abbiamo per lo più tour operator di medie dimensioni, che non superano i 30 milioni di fatturato, che si reggono su una precisa fascia di mercato. Mentre i colleghi del nord sono affaccendati a comprare e vendere aziende».
Il ministro, o chi per lui, quest’anno verrà a Bmt?
«Come sempre li abbiamo invitati. Dovrebbe esserci Dorina Bianchi. Se non dovesse essere così, per noi non sarà un problema: siamo una fiera B2B, abbiamo altro a cui pensare».