Anche il turismo archeologico presenta nuove declinazioni, al passo coi tempi e diventa una esperienza ad alta sostenibilità, capace di premiare sia i siti grandi attrattori che i siti minori.
Lo si è capito alla 25ª edizione della Bmta, Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, organizzata a Paestum dalla Leader srl; un evento di forte richiamo seppur segnato dalle recentissime e dolorose vicende in Medio Oriente.
Quest’anno gli ampi spazi dell’ex Tabacchificio di Paestum hanno ospitato circa 150 espositori tra cui 22 Paesi esteri come la Corea del Sud con il sito dei Dolmen della città di Gochang, il Vaticano, per la prima volta alla Borsa con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra; e ancora la Grecia con i siti di Corfù Antica, Nicopoli, Lemno Fumosa, Rodi; la Spagna con lo spettacolare Girona, il museo archeologico della Catalogna all’interno di un monastero romanico, e Ullastret, la più grande città iberica della Catalogna; il Perù con le imponenti rovine di Machu Picchu; l’isola di Cipro con l’incanto della varietà dei suoi itinerari. E a completare la folta rappresentanza estera, la Serbia con la meravigliosa tenuta imperiale di Costantino a Mediana, la Slovenia con le situle di bronzo della prima età del ferro, l’Iran con la lunga collezione di reperti archeologici; l’Albania, l’Algeria, la Colombia, e altri Paesi lontani come Cuba, Ecuador, Estonia, Guatemala, Siria, Sudafrica, Tunisia, Uzbekistan.
Ovviamente molto significativa la partecipazione delle regioni italiane, con 16 territori, dall’Abruzzo alla Val d’Aosta, dalla Toscana alla Campania, l’Umbria, Roma Capitale, la Provincia di Trento, Visit Brescia. Presente, come nelle altre edizioni, lo stand del ministero della Cultura con 500 mq di spazio espositivo, e il ministero degli Esteri con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
«Il miglioramento delle strutture ricettive e dei servizi a esse collegati, come dei servizi pubblici per la fruizione dei beni culturali potrebbero arrivare a incrementare di un punto il Pil nazionale e dello 0,7% l’occupazione», ha detto attraverso una lettera di saluto inviata alla Borsa il ministro del Turismo Daniela Santanché, letta dal presidente dell’Osservatorio Parlamentare per il Turismo Ignazio Abrignani.
A proposito di partecipazioni istituzionali, doverosa la presenza dell’assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo, Felice Casucci che ha sottolineato: «Il turismo culturale è il vero motore dell’attrazione turistica in Campania. Oggi la nostra attenzione non si limita alle eccellenze di Paestum o di Pompei, ma va anche ai siti minori e soprattutto allo splendido territorio dei Campi Flegrei».
Siti famosi e siti minori, dall’Italia al resto del mondo, il patrimonio “archeo” si scopre attrazione turistica di prima grandezza e sul cambio di paradigma di questo turismo solo apparentemente di nicchia, è stato proprio l’ideatore della Bmta Ugo Picarelli, a rilasciarci una breve riflessione: «È indubbio che ora occorre riqualificare la nostra offerta, in quanto la consapevolezza dei rischi e del non rispetto del pianeta, a cui ci ha riportato l’attuale pandemia, è motivo per intraprendere da subito l’unica strada possibile, un turismo sostenibile nel segno della unicità, dell’accessibilità, della destagionalizzazione e rispettoso dell’ambiente.
Picarelli spiega che «il viaggiatore della società contemporanea, una volta definito turista, è sempre più alla ricerca di emozioni e di soddisfare bisogni di conoscenza, ossia di fare turismo esperienziale alla ricerca di luoghi e momenti, che rispecchino i valori personali. Per i grandi attrattori archeologici è dunque fondamentale ragionare sui flussi turistici: l’approccio sostenibile in questo caso deve essere una modalità per visitare i luoghi nel rispetto del bene culturale. Ma turismo sostenibile significa soprattutto valorizzazione del territorio, riscoperta delle aree interne e conoscenza del patrimonio minore, che comunque è un pezzo della nostra identità. Attraverso il racconto delle destinazioni archeologiche minori si favorirà la scoperta del territorio, puntando su un’economia anche circolare. Parlare di turismo culturale e sostenibile significa soprattutto affrontare tante sfaccettature, non solo ambientali, ma anche sociali e politiche: è un discorso ampio e importante per il futuro dei nostri territori e della nostra madre terra».
Nel ricco programma della Bmta, che si chiuderà domenica 5 novembre, figurano 150 conferenze, incontri e seminari, 20 laboratori e 600 relatori, con la rinnovata sezione di “ArcheoVirtual”, lo spazio di archeologia virtuale organizzata dalla Bmta in collaborazione con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Cnr. Un’edizione ancor più stimolante perché dedicata al tema delle “nuove intelligenze”, ovvero alle opportunità innovative per il patrimonio culturale, rese possibili dallo scenario tecnologico in continua evoluzione.