Calo dei profitti di oltre la metà e ben al di sotto delle aspettative per Boeing nel terzo trimestre del 2019. Il colosso aerospaziale Usa sta vivendo una delle peggiori crisi della sua storia, dopo i due disastri aerei dei 737 Max – a terrà da metà marzo scorso – in Indonesia e in Etiopia.
L’utile netto della compagnia, infatti, ha visto una riduzione del 50,6% a 1,17 miliardi di dollari, rispetto ai 2,63 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, con l’utile per azione rettificato a 1,45 dollari, molto al di sotto dei 2,09 dollari attesi dagli esperti. Crollo anche per le vendite che segnano un -20,5% a 19,98 miliardi di dollari.
Inoltre, il conto del blocco dei 737 Max è aumentato di altri 900 milioni, portando così a un costo totale della crisi che ha raggiunto i 9,3 miliardi di dollari. Nonostante questo, però, a Wall Street le azioni del colosso statunitense sono in deciso rialzo , grazie alle prospettive del ritorno all’utile nel quarto trimestre, illustrate dai vertici della società durante la presentazione dei conti, e per la possibilità che il via libera da parte della Federal Aviation Administration a fare ripartire i 737 Max possano arrivare entro dicembre 2019 e gennaio 2020.
Un ulteriore segnale diretto agli azionisti e ai mercati è stato la recente sostituzione di Kevin McAllister, top manager responsabile proprio della gestione della crisi dei 737Max. Al suo posto, come ceo dell’area aviazione commerciale è stato nominato Stan Deal.