Dopo poco più di un mese dal tragico schianto del volo Ethiopian Airlines 302, la Federal Aviation Administration degli Usa ha annunciato che il software installato da Boeing per i suoi 737 Max è “adeguato dal punto di vista operativo”. Una buona notizia per la casa di Seattle e le compagnie aeree che potrebbero vedere avvicinarsi la ripresa delle operazioni di volo con gli aeromobili tutt’ora costretti a terra dopo i due incidenti avvenuti in 5 mesi (oltre Ethiopian, a ottobre ci fu la tragedia Lion Air) che in totale hanno provocato più di 300 morti.
L’annuncio è ancora ufficioso, visto che la valutazione dell’Agenzia statunitense è contenuta in una bozza di rapporto – redatta dal Flight Standardization Board della Faa – pubblicata il 16 aprile scorso. La bozza, come da regolamento, sarà disponibile per 14 giorni per chiunque voglia valutare e commentare il rapporto, dopodiché la Faa emetterà il suo responso definitivo.
Allo stesso tempo, però, l’Agenzia attende sia il nuovo aggiornamento del software annunciato da Boeing e sostiene l’obbligo per i piloti dei 737 Max di ricevere comunque un addestramento informatico addizionale tutto focalizzato sul sistemo anti-stallo di volo automatizzato Mcas, individuato come responsabile dello schianto di entrambi i tragici eventi.
La bozza del rapporto del Flight Standardization Board, quindi, sembrerebbe scagionare il software anti-stallo di Boeing per concentrarsi invece sui difetti di training dei piloti: un’interpretazione che, se confermata, incontrerebbe il già dimostrato scetticismo di alcune associazioni di piloti negli Usa e in Europa.
In seguito all’annuncio, Boeing ha registrato un aumento in Borsa del 2%, mentre sono ancora più di 300 gli aeromobili impossibilitati a volare in tutto il mondo. La casa costruttrice, nei giorni scorsi, aveva annunciato lo stop alle nuove consegne dei 737 Max e il conseguente taglio della produzione dei modelli interessati.