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Boeing, prime grane per il ceo Ortberg: difetti e ritardi

Boeing

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A nemmeno un mese dalla nomina, Kelly Ortberg comincia a fare i conti con le magagne del pianeta Boeing. Il nuovo ceo – che prende il posto del dimissionario Dave Calhoun dopo un periodo tribolato della società – deve fare i conti con i problemi legati al nuovo aereo wide body 777X, dopo che il colosso spaziale americano ha deciso di sospendere i test iniziati a luglio. Una decisione – spiega il Sole 24 Ore – motivata dal guasto di un componente che collega il motore alla carrozzeria del velivolo.

Registrato come N779XY, l’aereo aveva appena completato un volo di prova di oltre cinque ore alle Hawaii il 15 agosto. «Durante la manutenzione programmata – si legge in una nota ufficiale di Boeing – abbiamo identificato un componente che non funzionava come previsto. I test riprenderanno quando il modello sarà pronto». Si tratta di un’ulteriore battuta d’arresto sulla lunga strada per il varo del più grande aereo di linea di Boeing, in ritardo di cinque anni rispetto all’iniziale tabella di marcia.

Lo stop ai test potrebbe far slittare al 2026 le prime consegne, previste nel 2025, secondo quanto annunciato da Boeing nel corso della pubblicazione dei risultati del secondo trimestre, come conseguente ritardo delle certificazioni della Faa. E se anche Wall Street non porta buone nuove – quest’anno il titolo è sceso del 31% – la saga dei velivoli sotto la lente della Federal Aviation Administration non si esaurisce qui, a riprova di un 2024 da dimenticare, aperto dall’esplosione di un portellone di un 737 Max di Alaska Airlines.

La Faa, infatti, ha chiesto chiarimenti a Boeing anche sul 787 Dreamliner dopo l’incidente dello scorso marzo occorso a un volo di Latam Airlines, durante la rotta da Sydney ad Auckland: il velivolo aveva perso improvvisamente quota, provocando il ferimento di una cinquantina di passeggeri. A causare l’incidente sarebbe stato lo sganciamento del sedile del comandante e il conseguente distacco del pilota automatico.

«La Faa – ha dichiarato l’ente regolatore – ha ricevuto, con frequenza crescente, dal marzo 2024, segnalazioni di movimenti orizzontali non comandati del sedile del capitano o del primo ufficiale. A causa del «rischio per i passeggeri a bordo», l’agenzia ha emanato una direttiva che impone i controlli entro 30 giorni dei sedili del comandante e del primo ufficiale sui Boeing 787-8, 787-9 e 787-10. La direttiva riguarda 158 aerei registrati negli Stati Uniti e 737 nel resto del mondo.

Secondo Mabrian, società specializzata in servizi di intelligenza turistica (Travel intelligence), lo stop potrebbe riflettersi su 64.000 voli e 18 milioni di posti. In base ai dati dei biglietti disponibili fino al 20 settembre, il 58% dei posti totali interessati riguarda i 787-9, oltre un terzo i 787-8 e l’8% voli operati con 787-10. Le compagnie più danneggiate sarebbero All Nippon Airways e Qatar Airways, ma anche United Airlines, Turkish, Etihad, Singapore Airlines e China Southern Airlines.

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