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Boeing, rischio “junk”: urgono 35 miliardi di dollari

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Trentacinque miliardi di dollari per non finire sull’orlo del precipizio. Messa all’angolo da uno sciopero infinito, Boeing cerca fondi freschi sul mercato, tra “bond, azioni e linee di credito, per evitare il downgrade a junk (spazzatura) da parte delle agenzie di rating”, come riferisce Il Sole 24 Ore. Un’intenzione comunicata alla Sec, l’autorità di regolamentazione dei mercati americani: l’obiettivo è raccogliere fino a 25 miliardi con un’offerta di azioni e di obbligazioni.

Le agenzie di rating avevano già lanciato un monito sulla stabilità finanziaria del colosso spaziale americano e la mobilitazione – dopo l’impressionante serie di disavventure che ha lastricato il 2024 – ha bloccato la produzione e le consegne degli aeromobili alle compagnie. Ecco perché Boeing ha stipulato una linea di credito da 10 miliardi per affrontare le scadenze imminenti.

L’operazione, ha spiegato Boeing in una nota, “offre la flessibilità necessaria per ottenere una varietà di opzioni a sostegno del bilancio dell’azienda nell’arco di tre anni“.

Per allontanare il pericolo del declassamento del rating da parte di Moody’s e S&P Ratings, secondo gli analisti serve una raccolta tra i 10 e i 15 miliardi di dollari. Di positivo c’è comunque il fatto che le banche siano ancora disposte a concedere prestiti a Boeing, che ha un portafoglio di 5.490 aerei, pari a circa 500 miliardi di fatturato.

La decisione di ricorrere al mercato per evitare il downgrade arriva a pochi giorni dall’annuncio di importanti misure per la riduzione dei costi: dal licenziamento di 17.000 lavoratori al ritardo di oltre un anno nella produzione del 777-x, posticipata al 2026.

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