Boeing, sciopero finito: i dipendenti accettano l’accordo

by Fabrizio Condò | 5 Novembre 2024 9:17

Era scritto così: doveva accadere proprio nell’Election day. In attesa di sapere chi fra Trump e Harris andrà alla Casa Bianca, dopo oltre 50 giorni[1] si chiude il maxi sciopero di Boeing[2]. I 33.000 dipendenti che avevano incrociato le braccia il 13 settembre – tra operai e macchinisti impegnati nella produzione del 737 Max, l’aereo più venduto di Boeing, e dei 767 e 777 – hanno accettato la terza proposta di accordo contrattuale ponendo così fine alla mobilitazione, costata all’azienda e ai suoi fornitori più di dieci miliardi di dollari[3].

Dopo aver respinto due offerte, l’Associazione internazionale dei macchinisti e dei lavoratori aerospaziali (Iam) ha spiegato di aver approvato con il 59% dei voti l’intesa, che prevede un aumento salariale molto vicino alle richieste iniziali (che si aggiravano sul 40%), ma non il ripristino del vecchio regime pensionistico.

Il nuovo contratto include dunque un incremento di stipendio del 38%, un bonus di firma da 12.000 dollari e disposizioni per aumentare i contributi del datore di lavoro in riferimento a un piano pensionistico, oltre a contenere i costi dell’assistenza sanitaria.

«È una vittoria per i lavoratori che erano determinati a recuperare più di un decennio di salari stagnanti – l’annuncio in conferenza stampa di Jon Holden, capo del sindacato di Seattle – Ora è nostro compito tornare al lavoro e iniziare a costruire gli aerei e riportare questa azienda al successo finanziario».

Boeing così può respirare e guardare avanti, come auspicato dal ceo Robert “Kelly” Ortberg[4]. Per tamponare le perdite causate dallo sciopero l’azienda era stata obbligata a fare ricorso al mercato con una raccolta di fondi da 21 miliardi di dollari[5] per evitare il declassamento del rating a junk[6], spazzatura.

Lo sciopero e il rallentamento della produzione degli aerei, inoltre, hanno pesato anche sulle compagnie aeree, costringendole a rivedere i loro piani di crescita proprio per la mancanza di velivoli[7].

Alla fine di un 2024 a tinte fosche[8] mancano meno di due mesi: Boeing incrocia le dita.

Endnotes:
  1. dopo oltre 50 giorni: https://www.lagenziadiviaggimag.it/paralisi-boeing-accordo-sindacale-respinto-e-sciopero/
  2. maxi sciopero di Boeing: https://www.lagenziadiviaggimag.it/boeing-sciopero-infinito-e-il-titolo-crolla-in-borsa/
  3. più di dieci miliardi di dollari: https://www.lagenziadiviaggimag.it/boeing-stabilita-finanziaria-a-rischio-in-caso-di-sciopero-prolungato/
  4. auspicato dal ceo Robert “Kelly” Ortberg: https://www.lagenziadiviaggimag.it/boeing-volta-pagina-ortberg-inizia-una-nuova-era/
  5. con una raccolta di fondi da 21 miliardi di dollari: https://www.lagenziadiviaggimag.it/boeing-vara-un-aumento-di-capitale-da-19-miliardi/
  6. declassamento del rating a junk: https://www.lagenziadiviaggimag.it/boeing-rischio-junk-urgono-35-miliardi-di-dollari/
  7. per la mancanza di velivoli: https://www.lagenziadiviaggimag.it/lufthansa-attacca-boeing-troppi-aerei-non-consegnati/
  8. 2024 a tinte fosche: https://www.lagenziadiviaggimag.it/boeing-alla-ricerca-della-stabilita-perduta/

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