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Boeing, varato aumento di capitale da 19 miliardi

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Un aumento di capitale da 19 miliardi di dollari. “Con un’operazione di funding di dimensioni straordinarie come non si vedeva dal 2020 in Borsa” – scrive Il Sole 24 OreBoeing prova a prendere in contropiede la crisi finanziaria, aggravata dallo sciopero dei 33mila dipendenti che la paralizza dal 13 settembre e pesa un miliardo di dollari al mese, oltre ai problemi di liquidità. L’obiettivo è allontanare il rischio di declassamento del rating a “junk”, spazzatura.

Nel file depositato alla Sec (Securities and exchange commission) è specificato che “l’aumento di capitale – riferisce ancora il quotidiano di Confindustria – riguarda 90 milioni di azioni ordinarie e 5 miliardi di dollari in Ads (American depositary shares). Venerdì le azioni del colosso americano hanno chiuso a 155,01 dollari: a questi prezzi la quota in azioni ordinarie si aggira attorno ai 14 miliardi di dollari”.

«L’offerta è certamente favorevole per la qualità del credito. La terremo in considerazione nella nostra valutazione del rating – sottolinea Ben Tsocanos, direttore del settore aerospaziale di S&P Global Ratings, l’agenzia che ha messo sotto la lente d’ingrandimento il merito di credito di Boeing.

A quanto può ammontare la raccolta dell’azienda? «Fra i 18 e i 20 miliardi di dollari», è la stima dell’analista Ronald Epstein di Bank of America. Non è però escluso che la cifra possa essere superata, nel caso in cui la domanda fosse superiore all’offerta. In quel caso sarebbero previsti altri 2,1 miliardi di dollari di azioni ordinarie e 750 milioni di Ads: se assorbiti completamente dagli investitori porterebbero il collocamento a 22 miliardi. L’ultima offerta azionaria di questa portata risale al 2020, con SoftBank impegnata a vendere la sua quota in T-Mobile.

Boeing aveva già comunicato di volere collocare 25 miliardi di dollari tra azioni e obbligazioni e di aver ottenuto una linea di credito per 10 miliardi per avere “un ulteriore accesso a breve termine alla liquidità in un momento di forte pressione”, considerando anche i risultati negativi del terzo trimestre, con una perdita di 6,17 miliardi di dollari e il fatturato di 17,8 miliardi sotto le aspettative degli analisti.

LATAM IN SOCCORSO DI BOEING

Tra sciopero, problemi finanziari e una striscia nera che va avanti da inizio 2024, hanno il loro peso i ritardi nelle consegne, ma Latam ha acceso una luce nel buio. Il principale gruppo di compagnie aeree passeggeri e cargo del Sud America ha infatti ordinato dieci  787 Dreamliner per ampliare la flotta Widebody e l’accordo include opzioni per altri cinque 787-9. L’obiettivo di Latam, che attualmente opera 37 Boeing 787-8 e 787-9, è ampliare la sua flotta di 787 a 52 aerei entro la fine del decennio.

Il 787, infatti, consente alla compagnia aerea di massimizzare la capacità sulle rotte più gettonate e di lanciarne di nuove, tra cui il volo diretto per Sydney. «Il Boeing 787 – spiega Ramiro Alfonsín, chief financial officer di Latam Airlines Group – è un aereo molto più efficiente, che ci consente di continuare a crescere in modo sostenibile riducendo al contempo la nostra impronta di Co2 mentre guidiamo la crescita delle nostre operazioni. Quest’ordine ci consentirà di ricevere almeno due aerei di questo modello ogni anno dal 2025 fino alla fine del decennio».

La famiglia 787 offre una grande efficienza nei consumi, consentendo alle compagnie aeree di ridurre il consumo di carburante e le emissioni del 25% rispetto agli aerei che vanno a sostituire. Il più grande 787-9 estende la capacità e l’autonomia della famiglia Dreamliner, trasportando più passeggeri e merci più lontano. «Apprezziamo la continua fiducia di Latam negli 787 Dreamliner per espandere ulteriormente il suo network internazionale dagli hub di Santiago, San Paolo e Lima», sottolinea Mike Wilson, Vp sales Boeing per l’America Latina e i Caraibi.

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