Boeing volta pagina. Ortberg: «Inizia una nuova era»

Boeing volta pagina. Ortberg: «Inizia una nuova era»
23 Ottobre 16:47 2024 Stampa questo articolo

Boeing si scrolla di dosso lo sciopero e Robert “Kelly” Ortberg apre la finestra sul futuro. In uno scenario tutt’altro che lusinghiero – la perdita trimestrale ammonta a 6,2 miliardi di dollari – il nuovo ceo, che aveva proposto di tagliare il 10% della forza lavoro, ha esposto ai dipendenti il suo programma di ripresa, quando mancano due mesi alla fine di un anno a tinte fosche.

«Ci vorrà del tempo per riportare Boeing al suo status precedente – le parole di Ortberg riportate da una nota ufficiale di Boeing – ma con la giusta attenzione e cultura, possiamo essere ancora una volta un’azienda iconica e leader aerospaziale. Ci concentreremo sul cambiamento radicale della cultura, sulla stabilizzazione del business e sul miglioramento dell’esecuzione dei programmi, gettando al tempo stesso le basi per il futuro di Boeing. La situazione è delicata, siamo a un bivio, riconosce Ortberg.  «La fiducia nella nostra azienda si è erosa, siamo gravati da troppi debiti, abbiamo avuto gravi cali nella nostra prestazione».

Eppure le buone notizie non mancano, come  «il portafoglio ordini di circa mezzo trilione di dollari e una base di clienti che ci vogliono e hanno bisogno del nostro successo. Questa è una grande nave che richiederà del tempo per cambiare rotta, ma quando lo farà, avrà la capacità di essere di nuovo grande».

Il piano strategico per riportare Boeing in alto è pronto, assicura Ortberg, nelle prossime settimane si terrà una riunione con tutti i dipendenti in cui condividerà maggiori dettagli e chiarirà ogni aspetto. «Serve – osserva – «un cambiamento culturale fondamentale in Boeing, che ridefinirà i valori, ma deve essere qualcosa di più del semplice poster sul muro». Nessuno potrà più nascondersi, attacca, e «i leader aziendali saranno ritenuti responsabili di fornire prodotti sicuri e di alta qualità. E quei leader, a partire da me in giù, devono essere vicini ai loro team nelle fabbriche, nei retrobottega e nei nostri laboratori di ingegneria».

Il secondo obiettivo è stabilizzare il business: «L’attuazione del piano di sicurezza e qualità concordato con la Federal Aviation Administration (Faa) è una parte fondamentale della stabilizzazione della produzione. Sono fiducioso per i progressi che stiamo facendo e dobbiamo continuare su questo slancio». Inoltre, il piano, annunciato di recente, di raccogliere capitali attraverso una vendita di azioni e debiti sarà una garanzia per prevenire qualsiasi declassamento del credito, che aumenterebbe considerevolmente i costi di finanziamento di Boeing.

La terza priorità di Ortberg – considerando i numerosi intoppi nei programmi commerciali, militari e spaziali – è la gestione del rischio del progetto e il miglioramento dell’esecuzione. «I team di gestione – avverte il ceo – siano più concentrati sui loro programmi e sulle loro catene di fornitura anticipando i rischi prima che si verifichino. Poi verrà il tempo di prepararsi per l’obiettivo a lungo termine di costruire un nuovo futuro per Boeing: al momento giusto dovremo sviluppare un nuovo aereo, ma abbiamo molto lavoro da fare prima di allora».

E la riduzione annunciata della forza lavoro? Ortberg risponde così: «Si concentrerà sul consolidamento delle aree in cui non siamo efficienti e sulla riduzione delle attività non essenziali. Dobbiamo ridefinire le priorità e creare un’organizzazione più snella e focalizzata. Gli impulsi avviati per stabilizzare il business, migliorare l’esecuzione del programma, ripristinare il bilancio e restringere l’attenzione di Boeing a fare ciò che è essenziale forniranno un percorso verso il prossimo aereo commerciale».

PROFONDO ROSSO

Il messaggio di Ortberg è arrivato mentre Boeing faceva i conti con l’ennesimo capitombolo finanziario nel terzo trimestre: la perdita netta di 6,2 miliardi di dollari – complice anche l’impatto dello sciopero – è la peggiore degli ultimi cinque anni, eccetto quella di 8,4 miliardi di dollari accusata nel quarto trimestre del 2020 al culmine della pandemia. The Boeing Company ha registrato un fatturato del terzo trimestre di 17,8 miliardi di dollari.

Il deflusso di liquidità durante il trimestre non è stato così grave come avevano temuto gli investitori: il flusso di cassa libero è stato negativo di 1,9 miliardi di dollari, rispetto ai 4,3 miliardi del trimestre precedente. Il flusso di cassa operativo è di 1,3 miliardi di dollari, quello di cassa libero di 2,0 miliardi.

I ricavi del terzo trimestre della divisione Commercial Airplanes pari a 7,4 miliardi di dollari e il margine operativo del 54,0% riflettono gli oneri pre-tasse precedentemente annunciati di 3,0 miliardi di dollari sui programmi 777X e 767, nonché l’interruzione per lo sciopero e le spese di periodo più elevate, tra cui ricerca e sviluppo. Il programma 787 sta attualmente producendo a 4 al mese e mantiene i piani per tornare a 5 al mese entro la fine dell’anno.

Nel trimestre Commercial Airplanes ha registrato 49 ordini netti e consegnato 116 aerei, con un backlog di oltre 5.400 aerei per un valore di 428 miliardi di dollari.

I ricavi del terzo trimestre di Defense, Space & Security pari a 5,5 miliardi di dollari e il margine operativo del 43,1% riflettono gli oneri pre-tasse precedentemente annunciati di 2,0 miliardi di dollari sui programmi T-7A, KC-46A Tanker, Commercial Crew e MQ-25. I risultati riflettono anche le prestazioni sfavorevoli su altri programmi.

Ultimo dato: il debito netto di Boeing è salito a 47,2 miliardi di dollari. La scalata di Robert “Kelly” Ortberg parte da qui.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

Guarda altri articoli