Bologna, torna la Borsa delle 100 Città d’Arte

by Andrea Lovelock | 6 Aprile 2017 14:44

Circa 70 tour operator che incontreranno 400 rappresentanti dell’offerta turistica italiana: questi i numeri che contano della 21° edizione della Borsa delle 100 Città d’Arte che si terrà a Bologna dal 19 al 21 maggio.

In vent’anni di edizioni, come ha evidenziato Marco Pasi, presidente di Iniziative Turistiche, organizzatore dell’evento,   questa borsa di nicchia ha  visto la partecipazione di circa 2mila buyer esteri, 8mila seller e generato 52mila contatti per un valore commerciale di 21 milioni di euro.

Una manifestazione, dunque, di sicura presa per molti t.o. esteri specializzati nel segmento delle città d’arte che in Italia vanta un fatturato di 11 miliardi di euro con una componente estera al 70% di share.

Al termine della edizione 2017 sono previsti eductour riservati per gli operatori alla scoperta di Bologna, Ferrara, Ravenna, Rovigo, Cesena, Fratta Polesine e – con un grande gesto di solidarietà – è previsto anche un fam tour nelle città dell’Umbria, da Spoleto a Trevi, da Bevagna a Spello che far vedere agli operatori stranieri che il 95% del territorio umbro non è stato colpito dal sisma e presenta un’offerta ricettiva e ricreativa di grande attrazione.

Nel corso della manifestazione, poi, verrà presentato anche il primo Rapporto sui Borghi d’Italia, realizzato dal Cst di Firenze. In una anticipazione illustrata nel corso della presentazione della Borsa di Bologna, è stato evidenziato che ben 5.568 comuni italiani (un buon 65% sul totale) possono rientrare nella categoria dei borghi con un’offerta ricettiva cresciuta in cinque anni del +2,3% ed un volume di arrivi che nel 2015 ha toccato i 21 milioni di visitatori e 87 milioni di pernottamenti, equamente ripartito tra visitatori italiani e stranieri.

Il brand dei Borghi, che lo stesso direttore generale Turismo del Mibact, Francesco Palumbo, ha definito «punta di diamante della nostra offerta turistica, perfettamente in linea con la strategia del Piano Strategico del Turismo che mira ad operare non tanto, o comunque non solo sulla quantità ma sulla qualificazione dei servizi turistici».

Per Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo: «Oggi si avverte la priorità dell’organizzazione turistica, intesa anche come comunicazione delle nostre eccellenze. È giunto il momento di mettere a reddito il nostro patrimonio sul territorio con pacchetti ad hoc, valorizzando le migliaia di borghi, i 40mila castelli, i 50 siti Unesco. In una parola rendere virtuosa la sinergia tra il mondo del turismo e quello culturale e ricreativo, esportando il life style italiano quale valore aggiunto di una vacanza».

Se infine si considera che la spesa media giornaliera del turista nelle città d’arte (129 euro) è superiore alla media generale del turismo incoming (109 euro) si comprende bene quale valenza economica può assumere una strategia di sviluppo di questa preziosa tipologia d’offerta turistica.

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