Bonus di 1.000 euro alle adv, pronto il ricorso di Aiav in Piemonte
Rivedere l’attribuzione del bonus una tantum a fondo perduto di 1.000 euro alle agenzie di viaggi piemontesi “perché contiene una inaccettabile discriminazione legata ai codici Ateco“. È la formale richiesta inoltrata da Aiav al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e per conoscenza agli assessori regionali Andrea Tronzano (Bilancio e Finanze) e Vittoria Poggio (Turismo), a Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino e a Finpiemonte.
Nello specifico, l’associazione sostiene che si sia verificata una forma di discriminazione nei confronti delle adv con codice Ateco 79.1, in quanto la delibera stabilisce che il contributo venga garantito solo alle imprese con codice Ateco 79.11.00.
Per Fulvio Avataneo, presidente Aiav, «l’individuazione del solo Codice 79.11.00 ha di fatto escluso dal beneficio economico in questione una larghissima parte di imprese operanti nel settore delle agenzie di viaggi ed aventi codice 79.1: in questo modo, si è creata una ingiusta disparità tra soggetti che svolgono la medesima attività. Nonostante la nostra segnalazione, non è stato attuato alcun correttivo per equilibrare la situazione tra agenzie di nuova costituzione, che hanno ottenuto il contributo, e agenzie di più risalente costituzione, che invece non lo hanno ancora ricevuto».
Per questa ragione, Aiav ha deciso di rivolgersi a un legale, il quale sottolinea come sia necessario modificare i termini di presentazione delle domande di accesso al contributo, estendendoli oltre il 30 giugno come attualmente previsto.
«Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Attenderemo ancora qualche giorno – fa sapere Avataneo – dopodiché, se le richieste non venissero nuovamente prese in considerazione, Aiav ha già pronto un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, preparato dallo studio legale Comba, con lo scopo di impugnare il provvedimento. E questo perché riteniamo inaccettabile un trattamento così palesemente sperequativo tra imprese che svolgono la medesima attività di agenzia di viaggi e turismo».
Avataneo ha anche ricordato come Aiav stia ancora aspettando notizie circa il ricorso presentato a dicembre 2020 relativo al primo sostegno a fondo perduto di 640 milioni di euro, di cui la stessa Corte dei Conti aveva chiesto formalmente al ministero del Turismo una documentata rendicontazione, che non è mai stata inoltrata alla magistratura contabile dello Stato.