Secondo atto del Bonus Vacanze che, con i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate contenuti nella circolare 18/E emessa qualche giorno fa, vede ampliato il raggio operativo dello strumento adottato dal governo, con l’accettazione dei pagamenti anche attraverso agenzie di viaggi e tour operator e l’inclusione dei costi di servizi accessori, come quelli balneari, a patto che siano indicati nella fattura emessa dall’unico fornitore scelto per trascorrere le vacanze.
Inoltre il bonus può essere utilizzato presso un’impresa turistico ricettiva che gestisca alberghi oppure alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni (come ad esempio resort, ostelli della gioventù, colonie marine, rifugi di montagna, bungalow per vacanze, bed & breakfast). Ma l’effetto dei chiarimenti del direttore dell’AdE, Ernesto Maria Ruffini, non riporta certo il sorriso nella filiera.
COMMISSIONI E BUROCRAZIA. Ciò che chiarisce la circolare, infatti, non sposta di una virgola diversi problemi di fondo: il primo è legato all’estrema macchinosità della procedura, il secondo riguarda l’effettivo numero di strutture ricettive che accetterà i bonus, e l’altro problema sostanziale è il riconoscimento di commissioni per tutte quelle pratiche di vacanze e soggiorni contenenti il bonus e lavorate dalle agenzie.
A ben vedere, per gli adv, la richiesta del Bonus Vacanze è una corsa ad ostacoli. Il cittadino, infatti, deve installare ed effettuare l’accesso a IO, l’app dei servizi pubblici, resa disponibile da PagoPA S.p.A. Una volta entrati nell’app, a cui si accede mediante l’identità digitale Spid o la Carta d’Identità Elettronica (Cie 3.0), il contribuente dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2020 può richiedere il bonus dopo aver verificato di averne diritto (se ha, cioè, una dichiarazione sostitutiva unica in corso di validità, da cui risulti un indicatore Isee sotto la soglia di 40mila euro).
In caso positivo ottiene un codice univoco (e relativo QR-code) per la fruizione del bonus. Se il cittadino vuole rivolgersi ad una agenzia o tour operator, la circolare dell’AdE spiega che il pagamento del soggiorno può essere effettuato con specifiche indicazioni per l’inserimento dei dati nell’apposita procedura web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate, così da consentire al fruitore del bonus di utilizzare il codice.
LE RICHIESTE DELLE ASSOCIAZIONI. Da qui l’appello di alcune associazioni, tra cui Fiavet, Assoviaggi, Fto, Aidit, per convocare subito un tavolo di concertazione con le rappresentanze degli albergatori per sbloccare un impasse operativa che rischia di trasformarsi in un boomerang per tutti.
Ivana Jelinic, presidente di Fiavet lo dice senza mezzi termini. «Ora la partita si complica e in quella che doveva essere una misura a favore del comparto oltreché dei consumer, rischiano di soccombere tutti i soggetti della filiera e va a toccare la interlocuzione tra adv e albergatori che era già diventata difficile in tempi normali.Urge un tavolo di confronto con tutti i soggetti del settore. Ed in particolare con gli albergatori ai quali vorrei tanto chiedere perché rifiutare una commissione del 10-12% alle adv che gli portano clienti quando da anni accettano le commissioni-capestro fino al 20% che gli vengono imposte dalle grandi Ota».
Sulla stessa linea di scetticismo anche Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi che osserva come «il bonus vacanze è un gesto nobile del governo nei confronti di molte famiglie in difficoltà, ma avrà scarsa efficacia per le imprese del comparto. Purtroppo, infatti, anziché semplificare l’accesso alla vacanza, il meccanismo burocratizza un incentivo che avrebbe avuto molto più senso ed efficacia se studiato, come avevamo proposto, quale somma da portare in detrazione al 19% da parte del fruitore, senza Spid, senza dover scaricare app, senza crediti d’imposta».
Lucida, poi, la riflessione di Caterina Claudi, da anni consulente fiscale di Fiavet Lazio: «Se non intervengono le associazioni di categoria con linee guida che salvaguardino il lavoro di tutti i soggetti della filiera, questo bonus non potrà certo diventare la chiave di volta del rilancio delle vacanze organizzate in Italia. Lo stesso meccanismo della fatturazione, di fatto, lo rende poco appetibile per le agenzie di viaggi».
C’è infine un interrogativo che si rincorre negli ambienti dei viaggi organizzati: se è stato acclarato dalla stessa Unwto, che il turismo è il comparto economico che sta soffrendo maggiormente, perché non adottare misure straordinarie realmente a vantaggio di tutti, consumer e imprese?