Booking all’esame di Bruxelles: “Rischio multe fino al 10% del fatturato”

Booking all’esame di Bruxelles: “Rischio multe fino al 10% del fatturato”
14 Novembre 15:14 2024 Stampa questo articolo

L’Unione europea e Booking sono giunti alle battute finali circa il discorso Digital Market Act (Dma), che agisce da regolatore sul mercato e impedisce la posizione dominante dei giganti tech.

L’Ota olandese, designata come gatekeeper lo scorso 13 maggio, in scadenza dei sei mesi previsti per adeguarsi alle regole deve ora garantire la sua conformità ai requisiti richiesti dall’Ue, che tra i divieti ha inserito anche quello che riguarda il cosiddetto vincolo di parity rate.

Alla Commissione europea, dunque, toccherà analizzare il rapporto di conformità redatto da Booking e valutare se le misure implementate siano efficaci nel raggiungere gli obiettivi del Digital Market Act. La valutazione si baserà anche sul contributo delle parti interessate nel contesto di un workshop pubblico il 25 novembre.

Se Booking non rispetterà il Dma, la Commissione Ue può comminare multe fino al 10% del fatturato mondiale totale dell’azienda, che possono arrivare al 20% in caso di violazioni ripetute. L’Unione europea – chiaramente il discorso vale per tutti i gatekeeper – può anche imporre limiti alle attività di acquisizione.

«Come protagonista dell’ecosistema turistico europeo, Booking dovrà rispettare il Dma – ha dichiarato Margrethe Vestager, executive vice president for a Europe Fit for the Digital Age – Il suo ruolo di intermediario tra aziende e clienti per servizi di viaggio diventerà più equo e trasparente. Ad esempio, fino a poco tempo fa molti hotel e molte società di noleggio nell’Ue erano obbligati a garantire i migliori prezzi su Booking, ma ora queste aziende sono libere di differenziare prezzi e condizioni su qualsiasi canale di vendita online desiderino utilizzare. Ciò dimostra che il Dma è uno strumento importante per rendere i mercati online più equi per le imprese e aperti alla concorrenza».

Nel frattempo, Booking in una nota conferma la sua «conformità con il Digital Markets Act. Continueremo a garantire l’esperienza che i nostri clienti e i nostri partner fornitori si aspettano, innovando per sviluppare prodotti e servizi affidabili che rispondano alle loro esigenze sempre in costante evoluzione».

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Giulia Di Camillo
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