Booking corregge il tiro e dà il via libera all’utilizzo dei voucher. «Anche se, a mio avviso, la lettera inviata ai partner è con riserva di ulteriori cambiamenti. E lo giudico un ravvedimento operoso tardivo e parziale, oltre che condizionato», commenta Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, che fin da subito – a nome della sua associazione e in simbiosi con le delegazioni regionali – si è messo a lavoro per combattere l’ostruzionismo delle Ota rispetto al nodo rimborsi per via delle cancellazioni a causa del coronavirus.
«Nei fatti è una correzione di rotta notevole – spiega Nucara – E almeno per il futuro è chiaro che fino a nuova indicazione applicheranno la legge italiana come è giusto che sia. Peccato che per ottenere ciò si è dovuto ricorrere alla diffida».
Nonostante tutto, però, sono ancora tante le incertezze: «Ad esempio, non si capisce cosa accadrà alle prenotazioni precedenti al 6 aprile (data in cui Booking ha modificato la sua policy sulle cancellazioni per forza maggiore), che sono quelle che pesano di più – prosegue il direttore generale di Federalberghi – In ogni caso, se le Ota, e non solo Booking, trascurano il nostro ordinamento non si farà molta strada».
Sui voucher, «qualcuno di più malizioso dice che saranno modello Expedia, e dunque con emissione dello strumento ma trattenimento del credito – conclude Nucara – E se fosse così sarebbe comunque un modo elegante di aggirare la norma che, ripeto, è stata fatta per evitare il fallimento delle aziende, in piena sofferenza di liquidità. Inoltre, penso che se il mercato fosse più equilibrato anche le altre componenti della filiera lavorerebbero meglio».